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21 Aprile 2015 - 22:15
Fabio Sanfilippo - Siamo nel secondo millennio dove ormai chiara la transizione, dal petrolio e i combustibili fossili ed esauribili, come l’uranio, a forme di energia rinnovabili come il sole ed il vento, ma non siamo in stato avanzato. Più in generale, stiamo assistendo ad un cambio di paradigma in cui, invece che sfruttare e depredare, arroccati nella lotta per risorse scarse, stiamo concependo il mondo come qualcosa in grado di nutrirci e sostenerci, se considerato e custodito con saggezza; accortezza ancora rara.
Siamo nella fase di passaggio epocale è qualcosa di irreversibile, nonostante tutti gli sforzi contrari da parte di varie lobby e gruppi di potere stiano facendo, ormai non trattasi più di un fenomeno di cui parlano solo ecologisti e associazioni ambientali, anche i fondi di investimento e le banche se ne stanno finalmente rendendo conto.
La potente banca Morgan Stanley ha affermato in marzo che il calo drastico del costo di pannelli solari e batterie di stoccaggio può spingere sempre più persone a uscire dalla rete energetica.
Non solo previsioni o dibattiti, la transizione sta diventando realtà. Prendiamo ad esempio un’azienda di fornitura elettrica del Texas, la "Austin Energy", ha infatti firmato un contratto di acquisto di energia da un impianto solare di 150 megawatt a meno di 5 centesimi di dollaro (circa 4 centesimi di euro) per kilowatt, il prezzo più basso mai raggiunto finora dal solare. In questa trattativa hanno pesato sicuramente gli incentivi del governo federale degli Stati Uniti ma il prezzo del gas naturale non è molto più basso, senza considerare che le fluttuazioni del mercato di questo combustibile fossile sono notevoli e le previsioni per il futuro parlano di continui aumenti. Ed in ITALIA ?
Sempre per rimanere in territorio U.S.A. lo sforzo dell’azienda Tesla nel ridurre drasticamente in 6 anni il costo delle batterie al litio per le automobili elettriche, capiamo che le rosee previsioni di un transizione alle rinnovabili sempre più generalizzata non è un’utopia.
Ed ancora, sempre negli Stati Uniti, esistono aziende che offrono servizi in leasing per l’immagazzinamento di energia solare per edifici commerciali a prezzi sempre più competitivi.
Fabio Sanfilippo conclude - Stimolare al cambiamento verso una rivoluzione veramente ecologica, che parli di una “terza rivoluzione industriale” quale favorendo la creazione di nuovi posti di lavoro, dove non sarà tutto uguale, quindi non solo pannelli solari al posto delle centrali a carbone; la produzione e la distribuzione dell’energia dovranno essere improntate da reciprocità e solidarietà, nonché rispetto verso se stessi e la natura. Focalizzarsi sul collasso, rimanere in questa fase di stallo er favorire ancora il petrolio, non porta giovamento; esige un nuovo modello culturale che non sia composto dal solo solare, eolico o idrogeno, ma di un progetto di rinnovamento profondo.
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