Che il cimitero di Rondissone facesse letteralmente acqua da tutte le parti già lo avevamo scritto la scorsa settimana raccontando la testimonianza di alcuni cittadini che stanno vivendo l’esperienza sulla propria pelle. Che la situazione peggiorasse con il passare degli anni e si arrivasse nel 2015 con un pugno di mosche in mano - nonostante alcuni tentativi dell’amministrazione comunale di turno di porre fine al problema - pure. Quello che ignoravamo, invece, è che in paese tutti ma proprio tutti fossero a conoscenza della questione. Nessuno escluso. Peccato che il problema delle tombe di famiglia del cimitero, costruite nel 2002, che continuano ad allagarsi ad ogni pioggia, non sia mai stato risolto... Al massimo, è stato arginato con dei nylon posati sopra le tombe. Perché? Perché se tutto il paese è a conoscenza del problema, il Comune non l’ha mai risolto? “Sono anni che il cimitero si trova in queste condizioni - riferisce Michele Biscotti, consigliere di opposizione della lista ‘Vivi Rondissone’ -. So che in passato il Comune voleva fare delle trivellazioni, dei piccoli condotti per far defluire l’acqua piovana, ma non sono stati fatti”. Poi, continua: “Addirittura, so che, per evitare di trovare qualche cadavere galleggiare, i due spazi inferiori non vengono utilizzati”. Proprio su questo aspetto, la scorsa settimana alcuni cittadini ci avevano spiegato che “due dei dieci loculi erano stati tappati da una colata di cemento”. “Sinceramente - aggiunge -, io ho potuto prendere solamente atto di quello che è stato fatto perché quando sono entrato in Consiglio tutto era stato già realizzato. Il progetto è stato pensato in modo sbagliato sin dall’inizio”. Della stessa opinione, sebbene si dica “poco informato sui fatti”, è anche il consigliere comunale Nicola Sgherzi di “Nuova Rondissone”. Che, dopo aver ribadito che quella del cimitero è “storia vecchia”, commenta: “Sinceramente pensavo che l’avessero messo a posto, ma evidentemente non è così. Forse le piogge abbondanti di quest’anno hanno causato qualche altro danno…”. In conclusione: sarà anche una storia vecchia, ma qualcuno vorrà pur risolverla o no? Vero che siamo in Italia, però...
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