Spesso la Città rimane senz’acqua. La rete è vecchia e dobbiamo fare un po’ di storia per inquadrare il problema. Ricordiamo che nel 1992 il Comune di Chivasso fece una gara per affidare a terzi la gestione dell’intera rete dell’acquedotto, che all’epoca era di sua proprietà. Il servizio fu assegnato alla Società Italgas (ora Soc. Acque Potabili Torino) poiché questa forniva garanzie per investimenti e ammodernamento della rete, per almeno 20 miliardi di lire (di allora!), che corrispondono a circa 34 miliardi di oggi (oltre a 17 milioni di euro). A leggere quell’impegno si pensa che la città sarebbe stata tutto un cantiere. Invece passarono gli anni, si susseguirono diverse amministrazioni, ma poco si fece. In anni più recenti ricordo che ebbi a sincerarmi che le tubazioni fossero sostituite in modo sistematico, almeno in occasione dei rifacimenti di strade cittadine come in Via Cairoli e nelle numerose strade della Frazione Castelrosso (in occasione dalla realizzazione dell’ultimo lotto di fognature) e nella Frazione Torassi. Ma dopo il 2005 i lavori subirono rallentamenti, pur ricordando l’importante sostituzione della condotta adduttrice dall’opera di presa principale in regione Baragino, a seguito di un guasto che interessò per molte ore l’intera città. Il problema è risolto? I Cittadini possono stare tranquilli? Purtroppo no perché la rete è ancora in parte in eternit, con sezioni inadeguate e con molte tratte risalenti agli anni ’30. I guasti sono quindi in agguato. La nuova Amministrazione deve pertanto intervenire, anche perché il contratto scade a gennaio 2022 e se non si prende il toro per le corna si rischia un grosso autogoal. La materia dovrebbe essere nota all’Assessore Castello che presentò il 26 marzo 2009, insieme con altri sei Consiglieri comunali, un Ordine del giorno, col quale, con riferimento al citato contratto del 30 gennaio 1992, sollecitava l’Amministrazione comunale a comunicare gli interventi da attuare e il relativo crono-programma. Nella successiva riunione con l’allora Assessore Bava si prese atto che rimaneva moltissimo da fare. Oggi Castello ha la competenza su tutte le opere pubbliche. Tocca a lui dare alla Città quelle risposte che giustamente pretendeva allora. Tocca a lui mappare i tratti di rete da rifare e programmare i relativi interventi. Queste sono le cose concrete che la Città attende di conoscere. Perché una rete in buona parte vecchia, inadeguata all’accresciuta popolazione, disperde acqua pagata dai cittadini, ma soprattutto non garantisce sicurezza nell’erogazione. Rileviamo, infine, un assoluto silenzio in merito alle fognature, che, secondo l’impegno scritto di SMAT, dovevano essere realizzate in tutte le frazioni entro il 2009. Anche su questa materia non interessa dividersi quando sono in gioco gli interessi di tutti i cittadini, poiché l’acquedotto, la fognatura e tante altre questioni, non sono né di destra, né di sinistra.
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