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IVREA. Aeg Coop, terra di conquista!

IVREA. Aeg Coop, terra di conquista!

Municipio ivrea

Nei giorni scorsi è apparsa sui giornali la notizia poco confortante di una perdita di 38 milioni della nostra Cooperativa dell’AEG, causata dal fallimento di uno dei “clienti privilegiati” risultato delle discutibili scelte aziendali del C.d’A. Considerato che l’AEG, con la sua partecipata AEG Reti, è divenuta una delle più significative realtà economiche del Territorio, anche per i vertiginosi numeri del suo fatturato, raggiunti con l’affiancamento di fornitura elettrica a quella del tradizionale gas metano, mi è parso naturale rivolgere attenzione a quanto era successo e a quali potevano risultare le conseguenze per il futuro della sua stessa esistenza. Mi è sembrato abbastanza preoccupante quanto asserito dal C.d’A che a commento della nefasta circostanza ha asserito che comunque il bilancio 2014 chiude in utile grazie alla plusvalenza. La plusvalenza, qualora venisse confermata,  sarà solo contabile e derivante dal conferimento delle reti gas dalla AEG alla AEG Reti, in previsione della gara per il rinnovo della concessione governativa. Nessuno può  invece confutare che quanto è avvenuto comporta che la struttura finanziaria della nostra Cooperativa si è indebolita di 38 milioni, dato che mancano incassi per 38 milioni ma fornitori e imposte relativi vanno pagati. Quando poi si constata che i margini sulla vendita di energia elettrica sono minimi, è facile convenire che la perdita è stata quasi per l’intero importo fatturato, maggiorato dalle imposte e dalle tasse. Facile parlare col senno di poi? Bah!, di certo ci sarebbero tutte le condizioni per poter profferire il classico “io l’avevo detto!”. Mi ricordo benissimo la risposta del Dott. Lilli, alla assemblea per il rinnovo del C.d’A nel 2012, quando, da capofila di una lista di Soci della AEG, nel risicato tempo concesso ad un confronto democratico dal dittatoriale Presidente Pescarin, evidenziai la priorità di concentrare l’attenzione sociale ed economica della Coop verso i clienti, per la maggior parte anche Soci, presenti sul nostro territorio rispetto agli altri. La risposta fu laconica quanto tranciante “Per noi della Coop AEG un cliente di Palermo (fu proprio questa città il termine di paragone) ed uno di Ivrea sono perfettamente uguali. Bhe! Evidentemente c’è una differenza tra clienti storici e fidelizzati ed altri sconosciuti, soprattutto quando i numeri delle forniture diventano smisurati e gli utili per di più non seguono la stessa legge di crescita! Con il solito gruppo di “Soci dissidenti “verso una gestione della Coop che non favorisce il possibile sviluppo locale e l’impiego della forza-lavoro giovanile, ci siamo anche chiesti se questa perdita finanziaria potrebbe rendere molto difficile la partecipazione alla gara delle reti gas. Un anno fa il C.d’A affermava di non avere bisogno di finanziatori per partecipare all’importante appuntamento e ora? Suppongo che avremo presto chiarimenti in occasione dell’Assemblea dei Soci che dovrà pure rinnovare il C.d’A. Ed è proprio su questo aspetto che vorrei attirare l’attenzione del lettore e dell’eventuale Socio di AEG. Già, perché pare che la notizia della consistente perdita dei 38 milioni di euro non sia sbucata così casualmente proprio in questo periodo diciamo….”preelettorale”. Già, pare che l’origine lontana della perdita, cioè la rincorsa ai grandi volumi di vendita, senza pensare ai rischi conseguenti, che il capitale sociale ormai piccolo (24 milioni di euro) rispetto alle nuove dimensioni del fatturato ( 540 milioni di euro) e alla concentrazione in pochi grandi clienti per l’energia elettrica, non siano solo elementi di forte criticità ma contengano e prospettino anche risvolti tali da solleticare l’attenzione di quell’ambiente politico locale che ha sempre inteso la Coop come il vettore attraverso cui distribuire dai biglietti per il Carnevale a quelli per gli spettacoli  teatrali, le sovvenzioni a pioggia (con i soldi dei soci ) in città e dintorni, senza un reale coinvolgimento dei soci nelle vicende della Cooperativa. Pare che piuttosto che risaltare le negatività che già il 12 febbraio 2014 su Repubblica avevano portato alla pubblicazione di un articolo su “Marachella, un gigante fragile” nel quale si  parlava di Tradecom, il cliente di Coop poi fallito, in termini già molto critici, stiano piano, piano, venendo alla luce cordate di Soci magari di recente acquisizione, ma molto interessate ai possibili sviluppi futuri in Coop AEG, soprattutto in chiave di consenso politico clientelare. Quel consenso che diventa fondamentale sia quando non si hanno molte idee e progetti da proporre all’elettorato, sia quando all’interno di una forza politica (Vi lascio individuare quale), forse l’ultima che dimostra ancora segni di vita, è in corso una guerra profonda e sommersa ( neanche più tanto). Così mentre, forse un po’ tardivamente (eufemismo) il C.d’A dichiara di “correre ai ripari”  e approva un sistema per il controllo della gestione e un ufficio per l’esame dei contratti”, in più di una stanza oscura si stanno armando le “cordate monocolore” per dare l’assalto alla scalata al nuovo C.d’A della Coop AEG di Ivrea. E i Soci (come le stelle) stanno a guardare.
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