Passano i secoli, ma alcune questioni sono sempre molto attuali. Oggi vi racconto una storia che risale al VII secolo ma che è molto attuale. Nel 674, gli arabi, con una avanzata inarrestabile, presero la Siria, l'Egitto e la Palestina ed arrivarono alle porte di Costantinopoli. La questione paradossale è che nei palazzi della città sotto assedio, la questione araba era marginale. Si discuteva di concetti futili,come ad esempio se Gesù , alla destra di Dio, fosse seduto o in piedi. Vi ricorda qualcosa? Oggi, nel 2015, gli arabi, riunitisi sotto l'antico concetto di Califfato, bussano nuovamente alle porte di “Costantinopoli”, e noi come al solito discutiamo di futilità. Non è questo il luogo giusto per discutere delle ragioni chiare o losche che stanno all'origine dell' ISIS, ma ormai è una realtà con cui fare i conti. Per anni, qualsiasi discussione vertesse sulla questione immigrazione, per i radical-chic, era automaticamente sinonimo di razzismo. Oggi ci ritroviamo con minacce terroristiche,con i primi morti Italiani (purtroppo) e le frontiere spalancate. Personalmente ritengo che la prima questione da affrontare sia regolamentare il flusso immigratorio, ma qualcuno la pensa diversamente. Spaventeremo l'ISIS con le manifestazioni di piazza! Assistiamo a grandi manifestazioni di ripudio al terrorismo,che, con un pizzico di political-correct ci ricordano che tutto sommato, essendo una minoranza, hanno il diritto ad essere rispettati e agevolati. Ecco qui come la questione Bizantina torna di moda. La situazione non è semplice, ma come al solito si può scegliere di affrontarla seriamente oppure di fare finta, magari coniando qualche nuova parola per concettualizzare il problema, guardandosi bene dall'affrontarlo. Ricordiamoci che il razzismo può nascere anche da un vuoto istituzionale. Infatti, quando gli enti preposti ad affrontare i problemi non lo fanno, il sospetto e l'odio riemergono nel tessuto sociale. In questo momento storico non è possibile avere persone senza documenti , senza un identità certa che vagano liberamente per il paese. Il popolo, spaventato a morte dai Media, inizia a guardare con sospetto ogni essere umano “non pallido”, mentre nei palazzi si scambiano orologi di lusso. Chi parla o affronta il problema è definito come sempre razzista.
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