Le elezioni amministrative di Pont si avvicinano e pian piano quelli che erano rumori di fondo, sussurri, voci vaghe, cominciano a prendere consistenza. I conoscitori dei meccanismi elettorali aguzzano lo sguardo e captano ogni piccolo segnale per capire cosa stia bollendo in pentola: osservano chi parla con chi, se Tizio e Caio sono andati a prendere un caffè insieme (e di solito non lo facevano), se il tale ha suonato il campanello alla porta del talaltro. I non esperti ascoltano invece le voci e le riportano, dando vita ad una ridda di voci difficili da verificare. E’ il percorso, consueto, di tutte le campagne elettorali nei piccoli centri. Così c’è chi parla di tre o quattro liste e chi addirittura di una sola: quella del sindaco uscente, che finirebbe per essere riconfermata per mancanza di alternative benché non goda di grande popolarità. Tutto sta nel vedere cosa succederà nell’area di centro-sinistra, dove sembra che si stia costruendo una lista con degli elementi interessanti ma che soffrirebbe del male tipico di questi tempi: la mancanza di una struttura partitica alle spalle, non diciamo solida ma almeno non troppo liquida, capace dunque di sostenere ed indirizzare quanti operano sul territorio. Il PD – attorno a cui, fatalmente, una lista di centro-sinistra si dovrebbe aggregare – da anni è pressoché inesistente a Pont: ha molti elettori ma pochissimi militanti di base e nessun leader né ci si può attendere miracoli dal nuovo segretario del Circolo Valli Orco e Soana, Danilo Goiettina, che ricopre l’incarico da poche settimane. Resta inoltre da vedere se i vertici regionali di quel partito guardino solo con indifferenza (si sono spesso disinteressati di queste zone elettoralmente marginali) e non anche con diffidenza alla possibilità di una lista che si contrapponga a quella di Coppo. Non si deve infatti dimenticare il peso che può avere l’ex-sindaco di Pont Marco Balagna, già assessore provinciale con Saitta ed ora consulente del Consiglio Regionale. Balagna proviene dall’UDC ma ultimamente è parso vicino al Partito Democratico. E’ pensabile che non voglia dare una mano al suo ex-visecindaco Coppo? C’è chi è pronto a giurare che importanti esponenti del PD torinese spingano verso una lista unica… I dati certi, i punti fermi, per ora sono due: insieme al sindaco uscente si ripresenterà solo una parte degli attuali consiglieri; gli altri saranno nomi nuovi (“Tutti giovani trentenni” – precisa il sindaco). Il secondo è che nessuno degli attuali rappresentanti delle minoranze si ripresenterà. Spiegheremo sul prossimo numero le motivazioni delle mancate ricandidature, a cominciare da quella di Massimo Motto, che mercoledì scorso ha letto in consiglio una lunga dichiarazione di commiato.
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