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CASALBORGONE. Caso Conrado, Maffucci: "Me ne vado in Procura"

CASALBORGONE. Caso Conrado, Maffucci: "Me ne vado in Procura"

Davide Maffucci

Un’ora e mezza di dibattito per non arrivare a nulla. L’amministrazione comunale fa quadrato e mercoledì scorso il sindaco Francesco Cavallero ha difeso fino alla nausea il suo vice sindaco Fabrizio Conrado. Si parlava dell’incarico che Conrado ha assunto in Trisoft, la società che si occupa dell’accertamento tributario per conto del Comune. “Esiste un conflitto di interessi?”: è la domanda che Davide Maffucci, capogruppo di “Vivere Casalborgone”, aveva posto a Cavallero & company. “Prima che la vicenda diventasse di dominio pubblico, era a conoscenza dei rapporti di collaborazione tra il vice sindaco e la Trisoft Executive? Se ne era a conoscenza, ne ha informato il responsabile dell’anti-corruzione?”. E ancora: “Per quale motivo non ha messo a conoscenza della situazione i consiglieri comunali? Quali azioni o provvedimenti intende prendere nei confronti del vice sindaco?”. Interrogativi che Maffucci ha espresso con un’interrogazione a cui il primo cittadino ha risposto. Pardon, non ha risposto. In un clima teso come poche altre volte s’era visto da queste parti, Cavallero prima ha spiegato che l’incarico alla Trisoft venne affidato con una delibera di Giunta approvata in sua assenza, nel dicembre 2012, mentre si trovava in Romania per un gemellaggio. Poi ha aggiunto che “la scelta di Trisoft è stata fatta in quanto già con l’amministrazione Chiapino l’incarico era stato affidato alla stessa società, che lavora per altro per diversi comuni della collina”, quindi ha tergiversato spiegando che “Conrado non conosceva Trisoft nel 2012”, infine ha ammesso che “non essendoci alcun conflitto di interessi e che essendo informata tutta l’amministrazione del caso, non era necessario tenere informata anche la minoranza”. Insomma, non ha risposto ad una domanda che fosse una. Nè è entrato nel merito della faccenda. Lo sanno anche i muri che l’incarico assunto da Conrado in Trisoft è successivo alla delibera, ma la domanda è un’altra: è opportuno? A nostro giudizio, no. Ovviamente, le repliche di Cavallero non hanno soddisfatto Maffucci, che ha già incassato nelle precedenti settimane le risposte elusive del segretario comunale Anna Anobile, responsabile dell’anti-corruzione. “Non mi hanno convinto per nulla - inforca Maffucci -. E la questione non può certo chiudersi qui. Mi rivolgerò a tutte le autorità competenti perché facciano chiarezza su un caso gravissimo come questo”.
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