Che cosa succede quando un’amministrazione comunale se ne impippa delle segnalazioni che fanno i cittadini? La risposta è semplice: un bel casino. E’ quello che è successo la scorsa settimana in via Nino Costa, di fronte all’asilo comunale “Nido Aquilone”, un quartiere alla periferia est della città. Qui è infatti stato abbattuto un platano di cinquant’anni e del fusto di 1,2 metri di diametro, all’apparenza sanissimo: un abbattimento avvenuto senza che a Palazzo Santa Chiara sia pervenuta alcuna richiesta per procedere all’intervento e senza che, al momento, si sappia se quell’albero fosse di proprietà comunale oppure privata. La pianta insisteva in una zona di orti urbani abusivi e non sarebbe la prima volta - confermano gli agenti della Polizia Municipale - che succede una cosa simile. In ogni caso, sempre di illecito si tratterebbe. Diciamo questo: se l’albero fosse del Comune: minimo minimo, per gli autori si profilerebbero ipotesi di danneggiamento e appropriazione indebita. Sull’accaduto stanno indagando i vigili urbani, chiamati sul posto prima da Massimo Rubin di Legambiente - autore, peraltro, di almeno cinque segnalazioni nel 2014 all’Urp rimaste senza risposta con le quali denunciava la presenza di orti e discariche abusive in via Nino Costa di fronte all’asilo nido - e poi dal consigliere comunale Michele Scinica. Sul posto, nel week end, si sono fatti vedere a turno anche i carabinieri - che hanno identificato il presunto autore del taglio della pianta, un pensionato ‘vicino’ ad un amministratore chivassese. Poi è arrivato l’assessore ai Lavori Pubblici Claudio Castello, lo stesso Scinica e il consigliere comunale di opposizione Adriano Pasteris. Nella zona, che è prospiciente al centro prelievi dell’Asl e prossima al centro diurno del Ciss, c’è poi un ampio concentrato di attività illecite: oltre agli orti, anche le discariche e, soprattutto, le baracche che presentano coperture in amianto. Dall’altro giorno è iniziato lo smantellamento da parte degli utilizzatori, senza sapere però chi l’abbia ordinato (non risultano ordinanze, ndr) e soprattutto dove verranno conferiti questi materiali che necessitano di una bonifica e messa in sicurezza. Insomma, in via Nino Costa, in una zona “sensibile” per le attività concentrate in pochi metri l’una dall’altra, è in corso un trionfo dell’illegalità che ha avuto il suo apice con il taglio ed il “ratto” della pianta. Il sindaco Libero Ciuffreda, responsabile della sicurezza, dov’è? L’assessore all’Ambiente Massimo Corcione che fa? Dorme? Sono le domande che oggi si fanno i più. E mentre Rubin di Legambiente minaccia di trasmettere tutti gli atti alla Procura, comprese le segnalazioni del 2014 rimaste senza risposta, il consigliere Adriano Pasteris di Forza Italia ne fa un caso politico e incalza l’amministrazione. “Ci potrebbero essere diverse ipotesi di reato - inforca Pasteris - L’amministrazione paladina della trasparenza e della legalità che cosa ha fatto e che cosa intende fare? Qualcuno della Giunta sapeva e ha magari dato rassicurazioni verbali ai cittadini che hanno tagliato lo storico platano e stanno smaltendo, non si sa come, quintali di rifiuti? Risolti questi inquietanti dubbi, la speranza è che l'amministrazione raccolga il nostro suggerimento di creare un parcheggio, meglio se alberato, ormai indispensabile in questa zona, superando le perplessità espresse pubblicamente a suo tempo da alcuni consiglieri di maggioranza che, ai parcheggi, preferiscono le sterpaglie, fedeli ai loro curiosi e contradditori principi ambientalisti”.
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