In Comune non sanno più scrivere nemmeno una determina? Così pare, se ha ragione l’Ordine dei Geologi. Il quale ha scritto al sindaco, alla segretaria comunale e al dirigente dell’ufficio urbanistica per avvisarli che una loro determina è irregolare e deve essere rifatta. Si tratta dell’atto con cui il dirigente Adriano Bosio ha affidato ad un professionista esterno uno studio geologico e idrogeologico del territorio chivassese in vista della revisione del piano regolatore. Il dirigente lo ha affidato all’architetto torinese Giovanni Durbiano che a sua volta si farà aiutare dal geologo Giuseppe Genovese. Secondo l’Ordine dei geologi la determina è irregolare perché configura un “subappalto” di Durbiano a Genovese. In violazione della normativa: la legge 109/94, il D.Lgs 163/2006, la Circolare regionale 1999 n.3/LAP. Per mettersi in regola il Comune dovrebbe rifare la determina, distinguendo con precisione quali lavori e quanti soldi toccano a Durbiano e quanti toccano a Genovese. Vedremo quale scelta compirà il Comune: se cambierà la determina, o se contesterà la lettera dell’Ordine. Fin qui restiamo nel campo della regolarità amministrativa. Ma la determina solleva questioni politiche di rilievo. Perché il Comune ha adottato l’assegnazione diretta? Cioè ha chiamato Durbiano, gli ha affidato l’incarico, e finita lì. Perché non ha scelto modalità più trasparenti e aperte, come il bando di gara, a cui tutti i professionisti con adeguata competenza ed esperienza possano partecipare? Intendiamoci, l’amministrazione aveva tutto il diritto di utilizzare l’assegnazione diretta, perché la spesa, tra parcella del professionista e altre voci, non supera i 40.000 euro. Ma un conto è la legittimità e un altro conto è l’opportunità. L’analisi geologica del territorio comunale e la revisione dei vecchi elaborati non sono compiti di poco conto. In una città come Chivasso sono opere di grande importanza per tutti i cittadini. La nostra è una città caratterizzata da un notevole rischio di alluvione, da un fittissimo reticolo di gore, bealere, rogge, canali, da falde alte che in alcune porzioni del territorio raggiungono quasi il piano campagna. Genovese e Durbiano dovranno stabilire dove si può costruire e dove non si può perché è pericoloso. Per fare questo dovranno tenere conto delle nuove mappe della Direttiva alluvioni (lo ha detto Arturo Bracco nella serata sull’urbanistica organizzata dal Comune). Dovranno stabilire se sono idonee all’edificazione delle aree in cui il Comune ha già approvato i progetti edilizi, come la zona Mauriziano, l’ex Podere San Marco di via Berruti, via Montegrappa e altre. La lettera dell’Ordine offre all’amministrazione di Libero Ciuffreda, e dell’assessore all’urbanistica e all’ambiente Massimo Corcione, l’occasione di cambiare strada: bandire una gara ad evidenza pubblica consentendo a tutti coloro che ne hanno titolo di presentare la loro offerta. Lo faranno? Martedì scorso l’amministrazione ha organizzato l’incontro pubblico su urbanistica e legalità alla biblioteca Movimente. Sono state pronunciate tante belle parole. Ora aspettiamo i fatti. Legalità e trasparenza sono principi concettualmente distinti, ma nella pratica un po’ parenti lo sono…
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