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Nella discarica sono in arrivo rifiuti pericolosi

Nella discarica sono in arrivo rifiuti pericolosi

L'ex sindaco Simonetta Gronchi

La notizia è clamorosa. Quella di Torrazza, afferma la Provincia, è una discarica di rifiuti non pericolosi ma che potrà ricevere anche dei rifiuti classificati come pericolosi. Interviene un rappresentante del Comune di Verolengo: “Ma allora diventerà una discarica di rifiuti pericolosi!”. Replica della Provincia: “No, noi continueremo a definirla una discarica di rifiuti non pericolosi”. Lo scambio di battute non appartiene a quegli esilaranti finti dialoghi che Maurizio Crozza pronuncia a Ballarò. E’ avvenuto nella sala degli Stemmi della Provincia di Torino in Corso Inghilterra, durante la conferenza dei servizi che esamina il progetto di ampliamento della vasca 8 (94.000 metri cubi di rifiuti depositati sopra a quelli esistenti) presentata dalla società “La Torrazza”. Erano presenti per il Comune di Torrazza il sindaco Simonetta Gronchi e il consulente Lorenzo Bellini, per quello di Verolengo il vicesindaco Mauro Frola e il professor Gino Lusso, accompagnati dai dirigenti del Canale Irriguo Roggia Natta. Partecipavano rappresentanti del Comune di Chivasso (il consigliere Filippo Novello), di Arpa, ASL, SMAT, Consorzio Irriguo di Chivasso, e del proponente società “La Torrazza”. Assente il sindaco di Rondissone Franco Lomater. Tutto assurdo, ma tutto vero: nel progetto si legge “discarica controllata per rifiuti non pericolosi”, ma una determina della Provincia, del giugno 2013, concede alla società l’autorizzazione “al conferimento di alcuni rifiuti speciali pericolosi”. Insomma, quali rifiuti? Un tecnico della Provincia legge l’elenco. Spuntano le “terre e rocce di scavo”. Domanda dei soliti rompiscatole di Verolengo: ma allora è “smarino”! Conterrà “amianto”? Il documento del Ministero del 1996 Questo e altro è accaduto martedì in Provincia. Qualche esempio. Nel 1996 il Ministero dell’ambiente si pronunciò sulla vasca 8. “La Torrazza” chiedeva di portarvi 700.000 metri cubi di rifiuti “speciali e tossico-nocivi”. Il Ministero descrisse la situazione di grave degrado ambientale del territorio, riconobbe che popolazioni e amministrazioni erano giunte al limite della sopportazione, impose di dimezzare la quantità di rifiuti, e soprattutto stabilì che questa doveva essere l’ultima volta: “colmata la vasca in progetto, dovrà cessare sul sito l’attività di discarica”. La Regione accolse la prescrizione in una propria delibera quattro anni dopo. Bene, nella conferenza dei servizi dell’anno scorso (5 settembre) il Comune di Verolengo chiese se il documento del Ministero fosse da ritenersi ancora valido. La Provincia promise di scrivere al Governo e lo fece. Ma martedì in conferenza salta fuori che dopo un anno il Governo non ha ancora risposto. Per la Provincia questo è un silenzio-assenso. Nuova netta opposizione di Verolengo. Ma noi ci facciamo una domanda: è possibile che il presidente della Provincia di Torino non riesca a farsi rispondere dal Governo? Ci dobbiamo proprio credere? La questione delle acque Dove vanno a finire le acque meteoriche che cadono nell’area della discarica? In gran parte nella roggia del Mulino. Dopo avere attraversato il territorio comunale di Torrazza, la roggia prosegue in quello di Verolengo, che è a valle, col nome di roggia Natta. Tutte le eventuali sostanze inquinanti che Torrazza scarica nella roggia finiscono nei campi di Verolengo. Che protesta da decenni ad ogni occasione. Ma questa volta c’è una sorpresa. Nei giorni scorsi il Comune di Verolengo scopre che alla conferenza il Consorzio irriguo Roggia Natta di Verolengo non è stato nemmeno invitato. E martedì porta con sé a Torino presidente e vicepresidente del Consorzio, che nella sala degli Stemmi dichiarano che fino a qualche giorno prima non sapevano nulla di nulla e pretendono di venire ora informati dettagliatamente. Possibile che la Provincia e “La Torrazza” non conoscessero nemmeno l’esistenza di quel consorzio? Più in generale, la questione delle acque appare talmente complicata, e poco chiara alla Provincia e alla società, che tutti i presenti decidono di effettuare un sopralluogo per tentare di capirci qualcosa: appuntamento mercoledì 9 ottobre alle 15 all’ingresso della discarica. L’avviso di deposito La società “La Torrazza” ha depositato il progetto di ampliamento in Provincia il 23 luglio. La normativa impone alla società di pubblicare nello stesso giorno, a proprie spese, “l’avviso di deposito” su un quotidiano di diffusione almeno regionale. La società l’ha pubblicato su “Il giornale del Piemonte”, che non molti conoscono a Torrazza. In conferenza i rappresentanti di Verolengo domandano perché non è stata scelta “La Stampa”. Dopo un po’ di battibecco, un dirigente della Provincia si lascia scappare: “Pubblicare su “La Stampa” costa di più…”. Anche la grande Sadi, oggi Ambienthesis, un gigante dei rifiuti, a cui La Torrazza appartiene, cerca di risparmiare… Il traffico pesante Dopo avere letto Verolengo qui e Verolengo là, i lettori si chiederanno se c’era qualcuno di Torrazza, che è il Comune più interessato di tutti. Sì, c’erano il sindaco Gronchi e il consulente ingegner Bellini. Sono stati molto riservati. Hanno preso la parola un’ora e mezza dopo l’inizio della conferenza. I due argomenti più importanti, l’iter procedurale e la natura dei rifiuti, erano già stati discussi. Si stava affrontando la questione del ripristino ambientale. L’ingegner Bellini lamenta che l’innalzamento della discarica peggiorerà il paesaggio. Lo skyline non sarà dei migliori. Non si potrebbe fare qualcosa? Risposta beffarda degli ingegneri de “La Torrazza”: certo, possiamo farlo, ma dovremmo portare altro materiale... L’ingegnere si riscatta osservando che il peso dei nuovi rifiuti potrebbe creare problemi di tenuta del fondo della vasca. Il sindaco Gronchi chiede informazioni sulla viabilità, e la Provincia fornisce i numeri dei viaggi degli autocarri: 38 al giorno, a cui vanno aggiunti i 4 della centrale a biomasse Eoslab. Intervengono i guastafeste di Verolengo: e lo smarino destinato alla cava Cogefa? E la costruzione della ferrovia di collegamento fra la Torino-Milano e la cava? Tutto ciò non comporterà altro traffico pesante? Si prospettano tempi felici per Torrazza.
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