Sono passati mesi ma a Rondissone non si parla d’altro: il passaggio di gestione della rete idrica comunale a Smat spa. Nelle scorse settimane il Comitato Civico per la difesa dell’acqua ha presentato al sindaco Miriam De Ros più di 500 firme di cittadini contrari al progetto. Tra i sostenitori, in un primo momento, anche il parroco del paese, don Gino Casardi, che aveva partecipato ad un incontro pubblico organizzato dal Comitato. “Io non ho manifestato la mia contrarietà al progetto e non ho nemmeno firmato contro - chiarisce oggi la sua posizione don Gino-. Sono in buoni rapporti con il sindaco e l’unica cosa che posso dire è che se c’è una legge che stabilisce la cessione dell’acqua a Smat è giusto che venga rispettata. Se il sindaco sta facendo questo, vuol dire che sta attuando il proprio compito. Ovviamente sottolineo che tutto deve essere fatto nel rispetto dei cittadini”. La questione continua a tenere banco in Consiglio comunale. “Stiamo solamente rispettando la legge - spiega il vicesindaco Maurizio Martin riferendosi al decreto Sblocca Italia di Renzi che prevede che la gestione dell’acqua sia controllata da un unico gestore all’interno di un territorio -. Ovviamente, se Smat gestirà il nostro servizio idrico, come è obbligatorio che accada, contratteremo per avere dei vantaggi economici per il nostro paese”. Un accenno va poi alle polemiche portate avanti dai membri del Comitato: “Già in due occasioni abbiamo spiegato loro la situazione ma nonostante questo continuano a sostenere che Smat sia un ente privato e che quindi l’acqua verrebbe privatizzata. Ma non è così”. Prova ne è, a sua detta, il fatto che “la maggior parte dei comuni del territorio abbiano deciso di affidare all’azienda torinese la gestione del servizio idrico”. Di tutt’altro avviso è invece Alessio Bessone, componente del Comitato: “Ci troviamo di fronte ad un muro. La Giunta dice che la legge prevede la cessione a Smat, ma per noi non è così. L’obbligo nella scelta del gestore non è scritto da nessuna parte quindi l’amministrazione poteva benissimo affidare il servizio ad altri enti”. Come ad un Consorzio di Comuni, ad esempio. “Potevano anche scegliere di mantenerne loro stessi la gestione ma hanno deciso così…”. Bessone fa anche riferimento alla raccolta delle 500 firme ad opera dei cittadini contro l’affidamento a Smat. “Durante l’ultima riunione le abbiamo mostrate al sindaco, ma non sono state neanche tenute in considerazione…”.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
...
Dentro la notiziaLa newsletter del giornale La Voce
LA VOCE DEL CANAVESE Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.