“Il sindaco di Chivasso Libero Ciuffreda ha infranto il patto etico e morale della Carta di Pisa da lui stesso proposto ad inizio mandato”. Lo sostengono i consiglieri comunali di centrodestra attraverso un’interrogazione presentata la scorsa settimana sulla scrivania del primo cittadino. “Il cospicuo contributo erogato ad un’associazione in cui è attivo un parente diretto infrange infatti l’articolo 7, comma C, relativo al cosidetto ‘conflitto di interesse’”, scrivono Matteo Doria (Nuovo Centrodestra), Adriano Pasteris, Emanuel Bava e Domenico Ciconte (Forza Italia), Gianfranco Scoppettone (Lista Civica). Il riferimento è al contributo di 5.534 euro che la Giunta ha concesso, con delibera numero 287 dell’11 dicembre scorso, all’associazione Alternative Karming, di cui fa parte anche il figlio di Ciuffreda. Oltre all’evidente conflitto di interessi venutosi a creare e alla violazione della Carta di Pisa, i consiglieri chiedono al sindaco spiegazioni sul progetto in sè che si va a finanziare. Il contributo comunale sostiene infatti un progetto di “massima” denominato “urban art field-mani sporche”, volto alla realizzazione di alcuni graffiti in città e ad alcuni non meglio precisati momenti di lezione con i giovani delle scuole medie e superiori sull’evoluzione del graffittismo. “Oltre a rivolgersi ad una nicchia della collettività chivassese - inforcano i consiglieri di centrodestra - il progetto presentato è troppo vacuo: non sono indicate location e superfici ben definite dove si svolgerà l’attività, non sono specificati con quale modalità e con quali costi nel dettaglio verranno realizzati gli eventi di presentazione e promozione e, in generale, tutta la presentazione del progetto appare molto generica. Nonostante questo, la Giunta ha già provveduto a concedere il contributo”. Nel mirino dei consiglieri di opposizione anche la finalità del progetto, così come è stata presentata: ossia un “contributo alla lotta alla mafia”. “A quali studi scientifici attendibili o quali consulenti affermati l’amministrazione comunale si è rivolta per poter accettare come vera l’affermazione che la realizzazione di graffiti sui muri abbia un effetto di reale contrasto alla mafia?”, domandano. E poi: “A quali studi psicologici o a quali comprovati esperti si è rivolta l’amministrazione comunale per verificare la reale veridicità dell’affermazione che i graffiti sui muri ‘a tema’ stimolino l’essere umano a rinunciare all’indifferenza nei confronti dei comportamenti mafiosi?”. E ancora: “A quali attendibili esperti di urbanistica s’è rivolta l’amministrazione comunale prima di approvare un intervento che, come citato nel progetto, ‘cambierà profondamente l’esteticità della città’, tenendo conto che ciò può non avvenire necessariamente o a prescindere in meglio...?”. Infine, i consiglieri di centrodestra chiedono spiegazioni anche sul fatto che il sindaco, in una recente intervista a La Nuova Periferia, ha lasciato intendere che questi graffiti verranno realizzati innanzitutto in piazza Del Castello. “Ma l’amministrazione intende veramente far coprire - domandano - con dei graffiti le mura del Castello dei Monferrato presenti nella piazza del Castello, che nonostante non versino in una situazione definibile di degrado e siano manufatti di interesse storico, sono stati stranamente individuati come ‘punto major’ dove intervenire?”.
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