Caluso in lutto per un pezzo della sua storia che se ne va. Vincenzo Gnavi, 61 anni, figura di riferimento nel panorama enologico calusiese e professore dell’istituto Ubertini, si è spento mercoledì scorso all’ospedale di Chivasso, dove era stato ricoverato per le precarie condizioni di salute. Lascia la madre Lucia, la figlia Roberta e il piccolo nipotino. Figura di riferimento dell’insegnamento enologico della scuola di Caluso legata all’Erbaluce, Vincenzo Gnavi apparteneva ad una storica famiglia calusiese e aveva legato la propria esistenza all’insegnamento della viticoltura e della botanica. Con lui scompare una figura appassionata di insegnante e viticoltore del “Caluso Passito”e dell’Erbaluce di Caluso”, che aveva raccolto l’eredità del padre, Corrado Gnavi, direttore della scuola di enologia presso l’allora Istituto professionale Agrario “Carlo Ubertini”, indimenticato autore di “Caluso enoica, storia, leggenda, folklore e realtà” che fin dagli anni ‘70 del secolo scorso aveva incarnato la riscossa del prodotto di qualità prefigurando gli sviluppi attuali dell’enogastronomia e del turismo. Negli anni ‘80 e ‘90 quando Caluso conobbe il boom industriale con la Bull, i tanti informatici provenienti da ogni regone d’Italia che si ritrovavano a passare di qui non potevano non fare tappa per un bicchiere di Erbaluce o una bottiglia da portare a casa alla cantina Gnavi. Ai funerali celebrati sabato scorso erano presenti centinaia di calusiesi. Tanti amici ed alunni: questi ultimi, in particolare, hanno commosso tutti i presenti con un ricordo toccante del professor Gnavi letto durante l’omelia officiata da don Loris Cena. “Era un maestro di vita, non un semplice insegnante”. Fra i tanti intervenuti il sindaco Maria Rosa Cena, l’assessore Tiziana Oberto e l’ex sindaco e parlamentare Mauro Chianale. “Conoscevo Vincenzo fin da bambino - ricorda il sindaco Cena -. La notizia della sua scomparsa per me è stata devastante. Con la sua morte viene a mancare una colonna portante del nostro paese, che tanto ha fatto per la nostra comunità insieme al padre Corrado. Soprattutto, però, ci ha lasciati un uomo e un professore fantastico: chiunque l’abbia conosciuto non lo potrà mai dimenticare”. Parole altrettanto sentite arrivano da Gianluigi Orsolani, presidente dell’Enoteca Regionale: “Conoscevo Vincenzo da una ventina d’anni e non poteva essere altrimenti, visto che entrambi già da giovani coltivavamo una passione profonda per il vino. Farsi una ragione di questa scomparsa è davvero difficile, è avvenuto tutto con una rapidità disarmante. Ci ha lasciati una persona ineccepibile dal punto di vista morale. Oggi i miei pensieri vanno sopra ogni altra cosa alla madre Lucia, che dopo la scomparsa del marito e quella prematura dell’altro figlio Roberto deve sopportare un altro dolore insostenibile”.
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