“L’incoronazione di Bela Cusotera e Gran Giardiniere avverrà sabato 24 gennaio dal balcone del palazzo comunale”. Ma come, dopo anni e anni in cui l’evento veniva celebrato al teatro parrocchiale, perché si è deciso di cambiare la tradizione? E così, di punto in bianco, senza consultare i cittadini? Sono questi gli interrogativi che si sono fatti i più, leggendo il programma del Carnevale brandizzese. La risposta è semplice e questa volta le tradizioni non c’entrano. La questione è un’altra ed è di gran lunga più seria: il teatro Gesù Maestro di via Verdi ha chiuso ufficialmente i battenti il 31 dicembre scorso. Niente più spettacoli né rappresentazioni teatrali fino a data da destinarsi. I motivi? Molteplici. Il primo è dovuto al fatto che il teatro, edificato negli anni ’60, non rispetta più gli attuali parametri di sicurezza. In parole povere, il sistema antincendio, i servizi igienici mal funzionanti e quant’altro, non sono a norma. Poi c’è da tener presente anche la questione economica. Per come è messo attualmente, i costi di gestione e le bollette del teatro costituiscono un vero e proprio salasso. Che, a quanto sembra, la parrocchia ed il suo parroco, Don Mario, non sarebbero in grado di sostenere. E quindi? E quindi c’è che l’unica soluzione per veder l’edificio ritornare al suo antico splendore sarebbe quella di trovare dei finanziamenti per un’eventuale ristrutturazione. Cosa che, al momento, sembra alquanto improbabile. Anche l’amministrazione comunale, da parte sua, poco o nulla può fare. Lo stesso vicesindaco Fulio Merlo, sulla questione, afferma: “Purtroppo noi dell’amministrazione comunale possiamo fare poco perché si tratta di una proprietà parrocchiale. La gestione del teatro non rientra nelle nostre competenze”. Poi aggiunge: “La soluzione è quella di trovare i fondi per una rimessa in quadra. Da parte nostra, l’unica cosa che noi potremmo fare per trovare finanziamenti sarebbe quella di far nascere una collaborazione tra il Comune e la Parrocchia. Ma su questo ci sono tante questioni che devono essere valutate”. Per il momento quindi, e fino a chissà quando, i brandizzesi, passando davanti al teatro, dovranno abituarsi ad osservare i suoi grandi cancelli chiusi e le serrande delle finestre abbassate.
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