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SPARONE. Rocca Arduinica? E’ polemica!

SPARONE. Rocca Arduinica? E’ polemica!

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“Santa Croce versa in una situazione deplorevole: su strada, piazzale e ruderi sono presenti erbacce e rovi; il muro della chiesa è scrostato, i dipinti non sono visibili, ci sono dei lampioni rotti. Il luogo è quasi inaccessibile ed è sconcertante che un simile patrimonio storico ed ambientale, che tutti ci invidiano, sia lasciato in queste condizioni”. E’ il quadro sconfortante dipinto dal capogruppo di opposizione Meaglia in un’interrogazione riguardante la Rocca Arduinica,  nota a Sparone come “Santa Croce” dal nome della chiesa che sorge in cima al poggio, a ridosso di quel che resta del castello in cui Arduino ed i suoi militi sostennero per un anno l’assedio dell’imperatore tedesco.  Il sindaco Anna Bonino non condivide il pessimistico giudizio sulla situazione attuale: “La risposta migliore la può dare la documentazione fotografica che ho raccolto: mi sono portata sul posto ed ho controllato. La staccionata è deteriorata - non da ieri – e necessita di ripristino. Nessun lampione è divelto (li ho scossi tutti) e la facciata è meno scrostata rispetto a quella di San Giovanni”. San Giovanni è la chiesetta che sorge ai piedi della rocca e che era stata oggetto di restauri in anni recenti. Le divergenze di vedute tra sindaco e capogruppo di opposizione non si fermano qui: riguardano sia i rapporti con la Parrocchia che l’opportunità per il Comune di occuparsi direttamente della manutenzione del sito. Meaglia è stato piuttosto polemico: “Quand’ero in amministrazione avevo spinto più volte per stipulare una convenzione con la Curia: se al proprietario non importa nulla di quell’area non vedo perché debba essere lasciata così. Ci sarebbero associazioni di privati disponibili ad occuparsi gratuitamente della manutenzione ma serve un accordo preciso, non un intervento Una Tantum”. Il sindaco (che ha ricordato “La prima convenzione risale al 2004, al tempo dell’amministrazione Nugai. Se non abbiamo provveduto in questi ultimi cinque anni ne siamo tutti responsabili”) è parsa meno propensa ad assumere impegni. “Si può intervenire anche senza convenzione – ha sostenuto -  com’è successo a Prascondù per le Squadre Forestali della Regione. Sarebbe bello poter consentire un accesso costante a Santa Croce come ad altri luoghi: purtroppo mancano le risorse umane. Ci sono associazioni disponibili a farlo? E’ meraviglioso: si comunichi per favore quali sono”. La discussione si è trasformata in battibecco tra Meaglia, che citava il CAI ed il Gruppo Storico ed il sindaco che ironizzava “Ti risulta che il Gruppo Storico sia attivo?”. Le posizioni restano distanti e l’interrogante si è dichiarato Insoddisfatto  
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