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E' in arrivo lo smarino del Terzo Valico

E' in arrivo lo smarino del Terzo Valico
Anche a Rondissone è in arrivo lo “smarino” del TAV. Non quello della Val di Susa, che sarà in parte depositato a Torrazza nella cava Cogefa. Ma quello del TAV del “Terzo Valico dei Giovi”, tra Genova e Alessandria. I lavori stanno per cominciare e produrranno 14 milioni di metri cubi di terre e rocce di scavo. La quantità maggiore sarà portata nelle cave della provincia di Alessandria, ma una parte arriverà da noi: circa 6.000 metri cubi sono infatti destinati alla ILC di Rondissone, località Campagnetta. I dati si ricavano dal primo stralcio del progetto esecutivo dell’opera. Il committente è RFI, il generale contractor è il COCIV, e l’”alta sorveglianza” è affidata a ITALFERR del Gruppo Ferrovie dello Stato. La società ITALFERR è salita nei giorni scorsi agli onori della cronaca perché la sua presidente Maria Rita Lorenzetti è stata posta agli arresti domiciliari insieme ad altre persone. I presunti reati sono corruzione, associazione a delinquere, abuso d’ufficio e traffico di rifiuti. I fatti riguardano il TAV Bologna–Firenze. Oggi esponente del PD, la Lorenzetti è entrata in Parlamento per il PCI nel 1987 e vi è rimasta per quattro legislature. Dal 2000 al 2010 è stata presidente della Regione Umbria. Il 5 agosto 2010 è stata nominata presidente di Italferr. Come spiega il sito della Regione Liguria, il progetto del Terzo Valico contempla la costruzione di tre gallerie: quella di valico, lunga 27 km, quella di Serravalle di 7 km, e la galleria dell’interconnessione per Torino di 5 km. Sono buchi nelle montagne: e come già in Valsusa, anche nell’Alessandrino è esplosa la polemica intorno alla presenza di amianto nello “smarino”. Gli oppositori del TAV citano studi di Legambiente, dell’Università di Genova, di ARPA Piemonte, della Regione Liguria, e addirittura di Enel Green Power, che attesterebbero la presenza di amianto nelle montagne da bucare. Essi hanno trovato un inatteso e temporaneo alleato nel senatore Stefano Esposito del Partito Democratico. Accanito sostenitore del TAV della Valsusa, aspramente polemico verso sindaci e amministratori della Valle contrari all’opera, nell’Alessandrino Esposito ha invece sorpreso tutti invitando alla prudenza. Appoggiato da alcuni colleghi di partito, come il sindaco di Alessandria Rita Rossa e i parlamentari Daniele Borioli Federico Fornaro, ha chiesto di sospendere i lavori fino a quando non saranno conclusi gli studi sulla presenza di amianto. Ignote le ragioni di tanta attenzione all’ambiente. Si possono formulare delle ipotesi. Esposito è un politico, e come tale si adatta alle situazioni. Forse ad Alessandria ha voluto “partire bene” mostrandosi sensibile alle preoccupazioni di cittadini e amministratori. Forse i soldi dello Stato sono sempre meno, anche il TAV della Valsusa rischia di dover chiudere bottega, e allora è meglio che le altre TAV rallentino un po’… Di certo, noi ci becchiamo questa nuova brutta notizia: altri rifiuti in arrivo nel nostro territorio. Le cave ILC si estendono in una vasta area sul confine tra Rondissone, Verolengo, Chivasso (La Mandria) e Mazzé. Prima o poi le cave si trasformano in discariche: l’arrivo dello smarino del Terzo Valico è una conferma, caso mai ne avessimo bisogno.
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