C’è una città, nel torinese, dove i tagli ai patronati non rappresentano una minaccia, ma qualcosa di più. Il prossimo mese di dicembre, dopo una lunga agonia che si trascina da un anno almeno, a Chivasso chiuderà l’Inps di via Demetrio Cosola. Per le pratiche pensionistiche, i chivassesi dovranno salire a Torino, mentre chi vive in collina dovrà spostarsi fino a Chieri e chi sta nel basso canavese raggiungere Ivrea. C’è un servizio che da qualche mese a questa parte ha già rimpiazzato completamente, e gratuitamente, quello offerto dall’Inps: è il patronato. “Nell’ultimo anno siamo diventati il rifugio peccatorum dell’Inps: chi va allo sportello di via Demetrio Cosola, viene immediatamente dirottato da noi. Ora: lo Stato da un lato ci vuole tagliare i fondi, dall’altro ci sta costringendo a svolgere più lavoro. Diteci voi com’è possibile per noi andare avanti e accettare in silenzio tutto questo”. A parlare è Graziano Cunsolo, chivassese rappresentante dell’Inas-Cisl di vicolo lungo Piazza d’Armi. Come lui la pensano Giovanni Gallo dell’Uil di via Platis, Franco Torre dell’Inca-Spi-Cgil di via Paleologi e Giuseppe Stocco delle Acli di via Italia. A Chivasso i patronati che vivono con quei pochi contributi statali che arrivano da Roma sono quattro. Un dipendente ciascuno, si basano per lo più sul volontariato ed erogano circa 20 mila prestazioni all’anno, servendo un bacino molto ampio che va da Verrua Savoia e Casalborgone a Caluso, da Brandizzo a Rondissone. La scure dei tagli del governo per loro è più che una minaccia. E’ una sentenza di condanna a morte. “Se i tagli verranno confermati, chiudiamo”, ammette Giuseppe Stocco. Pensionamenti, disoccupazione, invalidità, permessi di soggiorno, ecc... ecc..., sono solo alcune delle pratiche seguite dai patronati della città e per cui, da dopo domani, i chivassesi potranno non sapere più a chi rivolgersi. “L’accesso al patronato è gratuito per tutti i cittadini - aggiunge Stocco - e sono migliaia quelli che si rivolgono a noi. Questa volta il governo ha commesso un errore gravissimo...”. “Non avrebbero mai dovuto toccare i patronati - aggiunge Cunsolo -. Quello che vogliono fare è tagliare un servizio gratuito alle fasce sociali più deboli per costringerli a rivolgersi a chi eroga servizi analoghi ma privatamente e a pagamento”. Nella difesa dei patronati, le quattro organizzazioni sindacali chivassesi sono compatte: mercoledì prossimo, 19 novembre, saranno tutte in piazza d’Armi, angolo via Torino, durante il mercato settimanale, per raccogliere firme per bloccare l’iniziativa del governo. “Dalla nostra, per fortuna, abbiamo i cittadini - aggiungono tutti, all’unisono -. Ai politici non interessa nulla di noi, sia che siano a Roma che a Torino. Per non dire a quelli di Chivasso. Questa è una battaglia che combatteremo con la gente e che cercheremo di vincere solo con le nostre forze”.
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