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08 Maggio 2017 - 18:53
Arresto
Aveva i polsi legati con delle fascette ed era in posizione prona il cadavere di Pietro Bello, il giostraio di 55 anni scomparso dalla sua abitazione di Magenta (Milano) lo scorso 30 aprile e trovato morto nel fine settimana nell'abitazione a Valle Mosso (Biella) di Cristian Angileri, operatore ecologico di 40 anni arrestato con l'accusa di omicidio preterintenzionale. E' quanto emerge dalle indagini sulla morte dell'uomo in attesa degli esiti dell'autopsia disposta dalla magistratura.
Gli inquirenti non escludono, secondo quanto appreso, che il decesso sia avvenuto in seguito ad un gioco erotico finito male.
"No comment", ha detto al riguardo il legale dell'arrestato, Andrea Delmastro. "Il mio cliente oggi ha preferito non rispondere alle domande del magistrato", si è limitato a dire l'avvocato al termine dell'interrogatorio di garanzia svoltosi oggi in carcere. "Non abbiamo chiesto misure cautelari perché, prima di decidere quale strategia adottare, aspettiamo di vedere l'esito dell'autopsia - aggiunge -. Abbiamo la massima fiducia di chi verrà indicato dalla Procura e per questo non abbiamo chiesto un perito di parte".
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