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22 Febbraio 2022 - 11:48
Voleva far saltare la casa del vicino con il gas
BIANZÈ. Sarà giudicato con il rito abbreviato Franco Cavaglià, 63enne che lo scorso agosto era stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio. Secondo le indagini svolte dai carabinieri è stato lui a piazzare una bombola di gas con un tubo conficcato in una parete dietro l’abitazione del suo dirimpettaio in via Strada Vecchia a Bianzè. Era il giorno di Ferragosto: il proprietario di casa era rientrato in casa dopo aver fatto la spesa e si preparava ad accogliere ospiti per il pranzo.
Un forte odore di gas lo aveva insospettito e dopo un’ispezione aveva trovato la bombola di gas sul retro dell’abitazione. Così era scattato l’allarme con l’arrivo dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri. I primi avevano messo in sicurezza l’ambiente chiudendo le varie utenze e praticando dei fori sulla parete dell’abitazione per far defluire il gas che si era accumulato e che stava penetrando nei vari locali della casa. La villetta era stata a lungo inagibile.
In pochi giorni gli investigatori erano riusciti a raccogliere prove definite «inconfutabili» nei confronti del un vicino di casa con il quale la vittima aveva avuto in passato diversi contrasti. Il quadro indiziario nei confronti di Cavaglià era stato definito «molto grave», tanto che il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vercelli aveva accolto la richiesta del pm per la custodia cautelare in carcere.
Franco Cavaglià avrebbe trasportato la bombola da solo coprendo la breve distanza tra la sua abitazione e quella del vicino. L’uomo, per cui poi sono stati stabiliti gli arresti domiciliari, è assistito dagli avvocati Giulia Armani e Federico Penco che hanno chiesto il giudizio abbreviato. Cavaglià in interrogatorio aveva risposto alle domande che gli sono state rivolte dal giudice che ha emesso la misura cautelare nei suoi confronti.
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