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BARBANIA. Omicidio Gaiottino, la pista dell’oro...

BARBANIA. Omicidio Gaiottino, la pista dell’oro...

A distanza di tre mesi dalla loro morte, c’è una svolta nelle indagini che riguardano l’omicidio di Roberto Gaiottino, l’imprenditore 44enne di Barbania, e di sua moglie Claudia Patricia Zabala, 36 anni, freddati il 16 giugno scorso fuori da una pizzeria di Pereira, in Colombia.

Dopo mesi di indagini, il nucleo investigativo di Torino ha consegnato un rapporto alla procura di Ivrea, titolare dell’indagine italiana - in parallelo con quella colombiana - dove si va a tracciare, in modo

dettagliato, gli ultimi giorni di vita dell’imprenditore. In Italia e in Colombia. Secondo questo rapporto, Gaiottino avrebbe avuto un diverbio con una sorta di intermediario con il quale avrebbe dovuto concludere un affare nell’ambito della compravendita dell’oro. Per il momento, però, bocche cucite dalla procura di Ivrea, con il procuratore capo Giuseppe Ferrando che non ha rilasciato dichiarazioni in merito, salvo far intendere come il rapporto sia molto lungo e complesso e che sia in fase di analisi. Insomma, il diverbio potrebbe essere solamente uno dei tanti aspetti ancora ignoti di questa vicenda. Una vicenda amara, finita con la vita spezzata di un imprenditore stimato e apprezzato in tutto il Canavese - e che stava tentando di estendere i suoi affari in Colombia, dove aveva dato vita ad una società con persone del posto - e di una donna bellissima, una modella ed hostess che si era ben inserita nel tessuto sociale di Barbania.  Intanto la stessa procura aspetta con ansia il rapporto degli investigatori colombiani, che avrebbero già dovuto consegnare all’ambasciata italiana in Colombia ma che al momento è ancora un “x-file”. E il mistero continua…

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