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BANCHETTE. Pasca risponde a Menegatti

BANCHETTE. Pasca risponde a Menegatti

Lina Pasca Vicesindaco

Arriva immediata la replica del consigliere comunale di minoranza Lina Pasca (candidata alle elezioni con la lista "Crescere Insieme" a sostegno del candidato Sindaco Franca Sapone) alle dichiarazioni rilasciate sulle colonne di questo giornale, la settimana scorsa, dal candidato ed ex alleato del centrodestra Angelo Menegatti.   A leggere le parole del signor Menegatti sulla Voce del 12 maggio u.s. può solo venirmi da ridere, soprattutto in funzione della scarsa memoria che ha costui. Credo che il signore in questione abbia fatto un po' di confusione. Prima inesattezza: il signore sostiene che io sia confluita in una lista di sinistra. Errore. “Insieme per Crescere” non è una lista di sinistra. E' un gruppo eterogeneo di persone con storie e provenienze politiche diverse, sensibilità e personalità differenti che hanno tutte l'obiettivo comune di rendere più vivibile Banchette. Il gruppo è costituito da persone vicine al Pd, da apolitici, da centristi e da me che ho una storia politica di destra. Il che può avere un solo significato: “volendo davvero bene” a Banchette e ai suoi cittadini, noi di “Insieme per Crescere” abbiamo voluto andare molto al di là delle obsolete concezioni partitiche e delle divisioni concettuali ed ideologiche che hanno portato - nella politica nazionale quanto in quella locale - alla ricerca esclusiva di personalismi. Il mio obiettivo - come quello dei miei compagni di viaggio - non è far trionfare una “bandiera”, bensì cercare le persone giuste con cui affrontare un nuovo impegno, persone in grado di mettere a disposizione della collettività le proprie competenze e lavorare bene per il futuro di Banchette, a prescindere dalle ideologie personali. Abbiamo puntato sulle persone – perché sono quelle che contano – non sui partiti. Le diversità, nel nostro caso, devono essere considerate solo un “valore aggiunto” rispetto a ciò che sono vecchi stereotipi di partitocrazia. Se poi un partito decide di appoggiare questa o quella lista, ben venga. Siamo una lista “aperta” al confronto e all'appoggio di qualsiasi persona o ente che voglia sostenerci. E lo dimostra il fatto che la lista ha l'appoggio del Pd che fa capo a Banchette, così come io ho (e di conseguenza anche la lista) l'appoggio di importanti esponenti della destra canavesana. Seconda inesattezza: vorrei ricordare al signor Menegatti - che ha affermato che “aveva sostenuto la mia candidatura” - che, dopo essere stata eletta (con i voti che i miei sostenitori hanno portato alla mia personale candidatura), il mio ex gruppo (forse stupito da così tante preferenze) non ha mai appoggiato nessuna mia scelta né, tanto meno, nessuna mia libera e democratica opinione. Ho lavorato, durante questi 5 anni da Consigliere Comunale, con impegno assiduo e determinazione. Ho presentato forse il triplo delle interrogazioni e delle interpellanze mai presentate dall'intera ex minoranza, e nessuno, ripeto, nessuno dei miei vecchi “compagni” mi ha mai sostenuta, neanche con un singolo voto a favore. E questo è il minimo. Al tempo del PdL, ho sposato l'idea di Gianfranco Fini - stanco di prevaricazioni e di una politica diventata barzelletta d'Italia - di staccarsi dal Re Sole di casa nostra. Era il gennaio 2010 quando scrissi una lettera al leader di An (pubblicata anche dall'Espresso) in cui, stanca della crisi di valori e delle più elementari norme etiche causata dal berlusconismo - esortavo Fini a divorziare al più presto da chi aveva portato l'Italia al degrado più assoluto. Il signor Menegatti avrà forse dimenticato – ma gli voglio rinfrescare io la memoria – che all'epoca, durante un incontro piuttosto concitato e alla presenza di Bagnato, Bianco, Peretto, Bettin, sono stata invitata (con modi che definirli poco gentili è un eufemismo) a lasciare il gruppo, senza che nessuno dei partecipanti all'incontro spendesse una parola per me e/o ponesse il punto sulla libertà di opinione quale diritto fondamentale proprio di ogni essere umano. Mia colpa, quella di non aver condiviso l'amorale politica berlusconiana. Tant'è, non c'è stato bisogno di cotanto invito. Ho preso subito le distanze da un gruppo da me così lontano - soprattutto per la mancanza di dialogo e di democratico confronto - e ho formato un mio gruppo autonomo. E ora si parla di delusione per le due defezioni? Defezione da cosa? Da chi? O addirittura si prova a sottolineare il fatto che la sinistra a Banchette sarebbe divisa? E lo dice un sostenitore di Forza Italia... Ma perché, esiste una destra? Una destra unita? Non mi pare. La destra che conosco io, di almirantiana memoria, è tutta un'altra cosa. E' una destra che sostiene i giovani e non li mortifica. Che li coinvolge e non li soffoca. Che li fa crescere e non li abbatte. La destra non è quella di chi in Italia dà ancora ascolto ad un pregiudicato che si ostina a voler far parte della vita istituzionale del nostro Paese in barba a sentenze passate in giudicato; non è quella delle donne che continuano a dar credito a un personaggio che le ha mercificate e tolto loro ogni parvenza di dignità. La destra vera io ce l'ho nel cuore. E se devo e posso mettere a disposizione della collettività il mio impegno e la mia voglia di fare per il bene comune, preferisco di gran lunga che i miei compagni di viaggio siano di sinistra piuttosto che di ciò che resta di Forza Italia. Lina Pasca      
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