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20 Giugno 2019 - 11:44
Maurizio Cieol
È subito bagarre in consiglio comunale. Il parlamentino locale si è riunito, per la prima volta dopo le elezioni, venerdì 14 giugno. All’ordine del giorno tutti i passaggi di rito che contraddistinguono l’insediamento di una nuova amministrazione e la designazione di membri di maggioranza e minoranza per alcune commissioni. Ed è proprio qui che, secondo un pezzo della minoranza, si sarebbe consumato l’inciucio tra Angelo Menegatti (consigliere di opposizione vicino a Forza Italia) e il primo cittadino Antonio Mazza.
A puntare il dito contro di loro è stato, per primo, Maurizio Cieol, consigliere di minoranza.
“Già in campagna elettorale avevamo avuto chiari segnali di un flirt tra il Pd e FI a Banchette:
incontri tra il candidato Sindaco PD Mazza e quello FI Menegatti e vi erano stati dei mi piace nel sito di Menegatti provenienti da esponenti del PD di Ivrea e Strambino. Il giorno dopo le elezioni, già la mattina di martedì 28, Menegatti e Mazza si vedevano in Comune e l’unico significato di un incontro del genere poteva essere la spartizione di tre insignificanti poltrone di commissione. Sul voto per la commissione per la formazione degli elenchi dove ogni consigliere aveva a disposizione due preferenze gli 8 consiglieri della maggioranza a guida PD hanno votato compatti un loro nome e quello del candidato Sindaco FI Menegatti. Il voto ha suggellato il matrimonio. Analoga situazione per le altre due commissioni ma in un contesto molto grave, infatti in quelle, per regolamento, deve essere presente la minoranza; in questi casi sono i consiglieri di minoranza che votano i nomi e la maggioranza si astiene. E’ evidente, banale e lapalissiano che se la maggioranza è decisiva per il risultato del voto non si può più ritenere che la minoranza sia rappresentata e siamo in presenza di una sostanziale violazione della norma. La realtà e che siamo davanti ad accordi sottobanco, ad una frode nei confronti degli elettori e dei diritti delle minoranze, quindi una brutta pagina della democrazia per due sgangherate poltrone di commissioni insignificanti di un minuscolo paese”.
Duro, poi, anche il consigliere di Noi con Voi per Banchette, Emanuele Splendore. “Tutte e tre le commissioni sono andate ad un unico consigliere di minoranza, il quale ha preso 3 preferenze per la prima, a pari merito con un altro consigliere di minoranza ( per questioni di età ha avuto la precedenza); 4 preferenze per la seconda ( in questo caso l’altro consigliere di minoranza ero io, con 3 preferenze); per la terza, dove si potevano dare, nello stesso foglietto 2 preferenze, un consigliere di minoranza ha preso 3 preferenze uniche e l’altro consigliere di minoranza ne ha prese 9, assieme ad un consigliere di maggioranza che è stato votato nello stesso foglietto. Io non ho mai votato per questo candidato e penso, date le loro parole, che neanche gli altri due candidati di minoranza, gli abbiano dato le loro preferenze. Se ne può dedurre che il candidato di minoranza abbia ottenuto le commissioni grazie alle preferenze date dalla maggioranza. Come si può chiedere una collaborazione effettiva, quando, per assegnare questi incarichi, non si è data la possibilità alla minoranza di scegliere i propri candidati?”.
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