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22 Novembre 2014 - 10:53
Tra storia e leggenda... I terribili ed affascinanti racconti, tramandati su Desiderio Trabucco, delinquente di inizio '900 dalle origini bairesi, sono stati raccolti e ricostruiti. Walter Ruffatto, Fabrizio Romano e Alberto Cerini hanno cercato testimonianze, tra quei ragazzi che tra gli anni '40 e '40 si recavano sotto l'antica Torre Rossa per sentire le avventure e le sventure di quel personaggio particolare e a tratti oscuro. Hanno rovistato negli archivi, viaggiato fino a Marsiglia, dove sono custoditi preziosi documenti dell'epoca. Ne hanno tratto un documentario, dal titolo "Desiderio, Historie d'un bagnard", che nel 2010 è valso loro anche un prestigioso riconoscimento al Local Film Festival a Torino, ed è stato riproiettato, nella serata di venerdì 7 novembre, presso la sala convegni "Martinetti" di Castellamonte, nell'ambito della rassegna di incontri culturali organizzata dall'Associazione "Terra Mia". Hanno introdotto Emilio Champagne e Attilio Perotti, Ivo Chiolerio e Fabrizio Romano hanno illustrare al pubblico il dvd. Presente anche il Sindaco di Bairo Albana Bertodatto
Bagnard era il condannato ai cosiddetti "bagni penali", da cui quasi mai nessuno tornava vivo. fu una delle eccezioni. Nato a Berre nel 1880, da Giovanni Trabucco e Rosa Belmondo, crebbe in una famiglia numerosa e trascorse l'adolescenza a Marsiglia, tra lavori saltuari, furti e malavita, dimostrando da sempre un indole ribelle. Il papà, nel tentativo di riportarlo sulla retta via, decise di spedirlo in America, a soli 14 anni, ma, sbagliato imbarco, Desiderio finì invece a Dorano, in Algeria, a lavorare allo scavo di pozzi d'acqua. A 23 anni tornò in Francia, si innamorò perdutamente di Jeanne Moreno, al punto da uccidere in un duello un rivale. Diventato un ricercato, e uno dei ladri più scaltri del sud francese
("un imprendibile", scrivevano i giornali), subì una condanna ai lavori forzati. Riuscì a fuggire. Finchè venne ferito ad un posto di blocco, arrestato e condotto al carcere di massima sicurezza, alla Guiana, in Brasile, vicino all'Isola del Diavolo, uno dei più temuti.
Desiderio riuscì a sopravvivere, grazie all'ingegno e all'astuzia, facendosi amico uno scultore, a cui il comandante commissionò una statua in memoria della figlia. Grazie a quest'incontro ottenne un favore: dai lavori forzati venne mandato in infermeria, ad aiutare alcuni carcerati che a loro volta lo aiutarono a fuggire. Nel 1911 ebbe i soldi per corrompere un generale, si attrezzò con una barca nascosta vicino al fiume Maron e in una notte senza luna prese il largo. Dopo giorni e giorni tra fame, sete e stenti, approdò alla Guiana inglese. Conobbe Cleo, una delle sue tante donne, grazie alla quale arrivò in Venezuela, da qui in Messico e poi negli Stati Uniti. 25 anni per tornare a casa, ma l'ambasciata aveva già comunicato ai francesi che c'era un fuggitivo. Per salvare la pelle Trabucco sfruttò le sue origini italiane. Tornò a Bairo, dove il Podestà gli mise a disposizione la vecchia "torre rossa". In paese era visto con diffidenza, sospetto. "E' arrivato con un cappello grande che pareva un gangaster" ricordano alcuni. Trabucco morì al ricovero di Castellamonte nel 1965, a 85 anni. Si dice che a funerali ci fossero addirittura tre preti, per permettergli di espiare tutte le colpe prima dell'aldilà. Di lui hanno raccontato nel documentario Mario Costa, Bruno Bosio, Amedeo Succo, Giovanna Marchello..
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