Cerca

AZEGLIO. Inventava finte ordinanze del giudice, padre alla sbarra

AZEGLIO. Inventava finte ordinanze del giudice, padre alla sbarra

tribunale

Aveva l' "abitudine" di presentare finte ordinanze dei giudici, riguardanti le condizioni di affidamento dei due figli. Così, quando la ex moglie doveva portargli i bambini, spesso si era negato. Altre volte, invece, gliel'aveva riportata prima del tempo stabilito. Insomma, con Salvatore C., di Azeglio, non si poteva mai star tranquilli. Più volte la ex moglie si era dovuta rivolgere ai Carabinieri per capire chi dovesse tenerla e in quale momento. Finché aveva deciso di rivolgersi all'autorità giudiziaria. L'uomo, residente ad Azeglio e difeso dall'avvocato Paolo Pacciani del Foro di Torino, deve rispondere del reato di "mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice", presso il Tribunale di Ivrea. I fatti risalgono al periodo tra il 2005 e il 2009.

L'altra settimana, davanti al giudice Claudia Maria Colangelo, è stato sentito uno dei carabinieri che all'epoca aveva visionato alcune delle finte ordinanze. "Li ho conosciuti nell'aprile del 2009 – ha riferito -. Su richiesta di Carlisi mi sono recato a casa dell'ex moglie. L'ho trovato con la nuova compagna e i due bambini. Diceva che deve lasciarli, secondo l'ordinanza, ma la signora non c'era e loro non sapevano che fare. Ho redatto la relazione. Quando ho sentito la signora, lei sosteneva che l'ordinanza fosse falsa. Mi sembrava strano ma era molto convinta. Allora abbiamo contattato gli studi legali ed il Tribunale. Mi hanno fornito tutti la medesima ordinanza, che era diversa da quella presentata da Carlisi. Svolgiamo le indagini e scopriamo che la stessa situazione si era verificata a Mathi".

La ex moglie, classe 1969, originaria di Ivrea ma oggi residente a Livorno mentre lavora come maestra in una scuola delle Valli di Lanzo, aveva denunciato infatti altri episodi. "Ci davamo appuntamento in piazza a Lanzo e non arrivava – ha raccontato nella precedente udienza -. A volte faceva mancare i figli da scuola, alle feste. Non voleva che il figlio portasse l'apparecchio e l'aveva rubato. Ci faceva mille angherie per renderci la vita difficile. Una volta mi stavo recando col treno da lui con i bimbi e al telefono mi aveva detto di non volerli. Non versava gli assegni di mantenimento. Ero disperata, totalmente a carico dei miei nonni mentre lui è facoltoso anche se adesso si è spogliato di tutto ha veduto gli immobili si è tolto dalla società di famiglia. Poi aveva cominciato a dare una cifra simbolica".

La sentenza sarà pronuncia a settembre.

 
Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori