Il titolo Fiat sparisce dalla Borsa italiana. Venerdì sarà l'ultimo giorno di contrattazioni a Piazza Affari, dove la società era quotata da 111 anni e dove oggi ha ceduto il 2 per cento. Fiat Chrysler Automobiles nascerà domenica 12 ottobre, giorno in cui si ricorda la scoperta dell'America: è questa la data con una forte valenza simbolica in cui la fusione sarà operativa. Il giorno successivo, lunedì, quando a New York si festeggerà il Columbus Day con l'annuale parata, Fca - Fiat Chrysler Automobiles debutterà a Wall Street e al mercato telematico di Milano. Il via libera ufficiale è arrivato con un comunicato del gruppo: tutte le condizioni che permettono la fusione di Fiat Spa in Fiat Investment e, quindi, la nascita di Fiat Chrysler Automobiles "si sono avverate". Il termine previsto dalle legge italiana per l'opposizione dei creditori è scaduto il 4 ottobre e non sono state proposte opposizioni. Il diritto di recesso è stato esercitato per un numero di azioni tale da non comportare il superamento del limite di 500 milioni di euro all'importo da pagare insieme agli azionisti e ai creditori. Il Nyse, New York Stock Exchange e Borsa Italiana hanno comunicato di avere approvato la quotazione delle azioni Fca. Il percorso con le sue tappe è noto da tempo, ma l'evento è carico di significato per la sua valenza. Da venerdì Fiat, Fabbrica Italiana Automobili Torino non esisterà più e, al suo posto ci sarà la nuova società, Fca, con sede legale in Olanda e sede fiscale in Gran Bretagna, a Londra, in St James's Street. A Torino resterà la sede delle attività europee del gruppo e quella di Exor, la holding che mantiene stretto il controllo della società grazie anche al meccanismo del voto multiplo in assemblea concesso dalla legislazione olandese agli azionisti di lungo corso. Dopo la quotazione a Wall Street, che dovrebbe aumentare il numero di azionisti americani nella società, l'amministratore delegato Sergio Marchionne partirà con il responsabile finanziario Richard Palmer per il road show con gli investitori istituzionali: l'obiettivo è riuscire a collocare i titoli consegnati per esercitare il diritto di recesso, trovando così le risorse necessarie per evitare l'aumento di capitale. Un'operazione che Marchionne ha detto più volte di non ritenere necessaria per finanziare l'ambizioso piano di investimenti e in particolare il rilancio dell'Alfa Romeo, ma sulla quale l'ultima parola spetterà al consiglio di amministrazione, convocato il 29 ottobre, a Londra. Lo stesso board dovrà anche decidere se mantenere invariati i target indicati per il 2014 o se apportare qualche modifica. Intanto i primi nuovi modelli sono ai nastri di partenza: è cominciata con risultati positivi la commercializzazione del Jeep Renegade mentre arriverà sui mercati all'inizio del prossimo anno il crossover 500X, presentato al Salone di Parigi. Sono le prime carte scoperte da Marchionne in attesa del suono della campanella a Wall Street alle 16 di lunedì.
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