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IMPERIA. Gdf scopre conto a Bellavista Caltagirone

IMPERIA. Gdf scopre conto a Bellavista Caltagirone

guardia di finanza

La Guardia di Finanza di Imperia ha scoperto in una banca del Lussemburgo un conto corrente presumibilmente riconducibile al costruttore Francesco Bellavista Caltagirone, sul quale potrebbero essere confluiti parte dei proventi della vendita dei posti barca del porto di Imperia. Lo si è appreso a margine della requisitoria, tuttora in corso, davanti al tribunale di Torino, che conclude il processo sulla presunta truffa ai danni dello Stato per il porto di Imperia, processo che vede alla sbarra dieci imputati, tra cui il noto costruttore romano.

Circa un anno fa, il procuratore di Imperia Giuseppa Geremia ha presentato un'istanza di rogatoria internazionale all'autorità giudiziaria del Lussemburgo, perché si verifichi, per conto della magistratura italiana, se il conto corrente appartenga realmente al costruttore Caltagirone e ne sia stabilito l'ammontare, per capire se si stato utilizzato per nascondere un tesoretto o se sia servito per custodire denaro legalmente dichiarato.

Otto anni di carcere per "una truffa colossale e pazzesca": questa la richiesta di condanna per il costruttore Francesco Caltagirone Bellavista formulata dal pm Giancarlo Avenati Bassi, oggi a Torino, al processo per le irregolarità nella costruzione del Porto di Imperia. La requisitoria è ancora in corso.

Al termine della requisitoria, il pm ha poi chiesto altre otto condanne, a pene comprese tra i 12 mesi e i 5 anni e mezzo di carcere, e una assoluzione. Al processo, celebrato dal tribunale di Torino, erano chiamate in causa come persone giuridiche due società riconducibili a Caltagirone Bellavista: per Acqua Pia Antica Marcia è stata chiesta l'assoluzione, per Acquamare una sanzione pecuniaria di un milione e la confisca di 50 milioni di euro.

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