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12 Settembre 2014 - 12:21
vittorio sgarbi
Se i Bronzi di Riace non possono essere trasportati da Reggio Calabria a Milano per l'Expo 2015 perché troppo delicati, Vittorio Sgarbi potrebbe 'ripiegare' sui Bronzi di Pergola: lo stesso critico d'arte ha detto ieri in tv che ''sono opere d'arte meno fragili e, quindi, più facilmente trasportabili''. A lanciare la provocazione, è il presidente del Sistema Museale della Provincia di Ancona Alfonso Maria Capriolo, che non ha affatto apprezzato l'intervento di ieri di Sgarbi nella trasmissione di Rai2 'Virus', quando ha rivendicato la scelta di aver 'stabilizzato' la sede dei Bronzi dorati di età romana a Pergola, da sottosegretario ai Beni culturali, poiché ''Ancona sembrava non avervi interesse''.
''Non credo - replica Capriolo - che Sgarbi possa aver dimenticato le furibonde polemiche tra il Comune di Ancona, 'molto interessato' a che i Bronzi rimanessero nella città dorica, la Soprintendenza Archeologica delle Marche, che riteneva che la collocazione migliore dei Bronzi fosse il Museo Archeologico Nazionale delle Marche, che ha sede ad Ancona, e il Comune di Pergola, dove, a Cartoceto, il gruppo scultoreo di età romana era stato rinvenuto''.
''Sgarbi è per molti aspetti un benemerito delle Marche - argomenta il presidente del Sistema Museale -, anche per aver curato la mostra di Fabriano 'da Giotto a Gentile', ma da un po' di tempo ha messo nel mirino la politica culturale di Ancona, definita 'città morta' se paragonata a Jesi, Osimo, o Urbino''.
Forse ''dimentica'', che nel 1988 i pergolesi, con l'avallo di due parlamentari locali di segno politico opposto, ''arrivarono a murare i Bronzi nella scuola dove erano temporaneamente esposti per evitare che tornassero ad Ancona, causando, a causa della permanenza in un ambiente a clima non controllato, danni alle superfici del rivestimento dorato delle statue, che resero necessario un loro ennesimo restauro''.
Da allora sui Bronzi si è scatenata una guerra di ricorsi giudiziari e controricorsi. Il Consiglio di Stato con la sentenza del 26 novembre 2011 ha ripristinato l'efficacia della convenzione del 27 luglio 2001 sul pendolarismo del gruppo scultoreo fra Ancona e Pergola. Il 9 maggio 2012 un Comitato di tecnici del ministero ha deciso di affidare il gruppo bronzeo al Museo archeologico nazionale delle Marche, ma, a due anni dalla sentenza, ricorda Capriolo, ''i bronzi sono ancora esposti nel museo di Pergola, mentre pende l'ennesimo ricorso, promosso dal Comune di Pergola e dalla Provincia di Pesaro Urbino''. Portare le statue, ''che rappresentano quegli ideali di classicità propri dell'Italia che Sgarbi vuole rappresentare all'importantissimo appuntamento internazionale dell'Expo sarebbe un'ottima scelta'' conclude Capriolo.
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