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06 Agosto 2014 - 17:46
Beatrice Lorenzin
Il decreto "è la base giuridica per fare le linee guida e mettere in sicurezza genitori e nascituri e rendere omogenea l'eterologa in tutta Italia". Servirà "costituire un Registro dei donatori presso il Centro Nazionale trapianti per il quale abbiamo stanziato dei fondi, circa 500.000 euro". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, nel corso dell'audizione in Commissione Igiene e Sanità del Senato.
"Ho mandato il decreto al Consiglio dei Ministri, bollinato, spero che venga calendarizzato il prima possibile così possiamo risolvere il problema anche della regione Toscana", ha aggiunto a margine dell'incontro riferendosi al via libera dato dalla Giunta nonostante il parere negativo dell'ufficio legislativo che riteneva il tema di competenza dello stato centrale e non regionale. Il decreto serve a "colmare alcuni vuoti" e "conterrà alcuni elementi di base, ovvero: "recepire la normativa europea, rendere l'eterologa un elemento di servizio pubblico, inserirla nei Lea con una copertura adeguata", assicurare "procedure che mettano in sicurezza genitori e nascituri" e creare un registro di donatori. Il registro, ha specificato Lorenzin, sarà "totalmente anonimo", e dovrà permettere "di tracciare il percorso dei gameti affinché, qualora ci fosse una malattia genetica, sia possibile rintracciare i donatori o, qualora ci sia necessità di ricorrere a cellule e tessuti, la struttura sanitaria pubblica possa contattare il donatore e chiedergli se sia disponibile a donarle. Poi sarà lui a decidere se farlo meno". Per fare tutto questo, ha ribadito, ''ci vuole un decreto". Poi, ha concluso Lorenzin, ''ci saranno le linee guida", messe a punto dopo un confronto con gli esperti in materia, che specificheranno "come fare test genetici e anamnesi".
"Lei è contro la libertà procreativa", con queste parole il ginecologo Severino Antinori, in sciopero della fame dopo i controlli del Nas presso la sua clinica milanese dove vengono effettuate procedure di fecondazione assistita, si è rivolto al ministro della Salute Beatrice Lorenzin davanti a Palazzo Madama. "Stia attento. Le potrebbe arrivare una denuncia per diffamazione", è stata la risposta del ministro.
Il decreto legge sull'eterologa conterrà alcuni obiettivi di base e servirà a "colmare alcuni vuoti" e ad "essere operativi già a settembre". Lo ha spiegato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che oggi, nel corso dell'audizione in Commissione Igiene e Sanità del Senato, ha ribadito gli obiettivi e i punti del testo che arriverà a breve in Cdm.
Il decreto, ha spiegato, dovrà "recepire la normativa europea in materia, rendere l'eterologa un elemento di servizio pubblico, inserirla nei Livelli essenziali di assistenza e con una copertura adeguata". Inoltre, il provvedimento dovrà assicurare "procedure che mettano in sicurezza genitori e nascituri" e "creare un registro di donatori". Ancora: ''Prevede un numero massimo di 10 donazioni, o meglio di 10 famiglie, visto che le famiglie che hanno avuto accesso all'eterologa una prima volta e volessero avere un secondo figlio, hanno diritto a richiedere la possibilità di usufruire dello stesso donatore". Quanto all'età dei donatori, in funzione del miglior stato di salute dei gameti appartenenti a persone giovani, il limite massimo ''sarà di 35 anni per le donne e 40-45 per gli uomini.
Mentre l'età di chi riceve resta uguale all'omologa", ovvero la possibilità è riferita alle donne in età fertile. Quanto alla gratuità della donazione dei gameti, "nessuno l'ha mai messa in dubbio, come accade per sangue e altro".
Servono però "elementi per dare garanzie ai donatori", ovvero "pagare loro gli screening e le giornate di lavoro che perdono".
"Per fare tutto questo - ha ribadito il ministro - ci vuole un decreto".
"Voglio realizzare l'eterologa subito e bene". Questo l'obiettivo del ministro della Salute Beatrice Lorenzin ribadito oggi nel corso dell'audizione in Commissione Igiene e Sanità del Senato: ''Tra nove, dieci, undici mesi nasceranno migliaia di bambini e abbiamo la responsabilità di fare le cose fatte bene", ha chiarito.
"Ognuno può avere le proprie idee in merito, però come ministro - ha concluso Lorenzin - ho lavorato per un'applicazione non ideologica della sentenza della Consulta sull'eterologa, senza farmi tirare per la giacca da nessuno".
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