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ROMA. Eterologa: Manifesto dei giuristi, non esiste un vuoto normativo

ROMA. Eterologa: Manifesto dei giuristi, non esiste un vuoto normativo
"Non esiste vuoto normativo" sull'eterologa, "la sentenza della Consulta è immediatamente applicabile" e i centri italiani possono subito riprendere le tecniche di fecondazione con donazione di gameti. Lo afferma il Manifesto di giuristi, promosso dall'Associazione Luca Coscioni ed elaborato da Filomena Gallo e Stefano Rodotà. Nell'appello si accusano il ministero della Salute e "alcune lobby culturali del Paese" di tentare "con ingiustificati deterrenti di ritardare l'applicazione del dispositivo costituzionale". Quella che dà il via libera all'eterologa, si legge nel documento, è una "decisione che assume valore storico perché afferma la portata costituzionale del diritto alla libertà procreativa" rispetto ad un divieto che ha rappresentato per dieci anni uno dei "limiti maggiormente ideologici" a causa del quale "la sfera privata di tanti cittadini italiani è stata violata". "L'impossibilità di formare una famiglia con figli insieme al proprio partner, mediante il ricorso alla PMA di tipo eterologo", sottolineano i giuristi riportando il parere della Corte, è "un'ingerenza nella sfera intima" che, da un lato, "ha inciso negativamente sulla salute psichica" e quindi, in generale, sulla salute della coppia. Dall'altro, "ha frenato lo sviluppo sociale e scientifico derivato dai progressi in materia di fecondazione artificiale, creando delle gravissime discriminazione tra gli italiani". Quanto alle linee guida, l'unico possibile aggiornamento riguarda il numero delle donazioni, che può esser fatto "alla luce delle discipline stabilite in altri Paesi europei, ma tenendo conto dell'esigenza di consentirle entro un limite ragionevolmente ridotto". Su altri aspetti, come la tutela dei figli nati da tecniche eterologhe o la tracciabilità e sicurezza dei gameti, non serve un aggiornamento, perché "le normative recepite già colmano pienamente la parte tecnica". Tra i primi firmatari Amedeo Santosuosso, presidente del Centro di Ricerca European Centre for Law, Science and New Technologies dell'Università di Pavia, Gianni Baldini, docente di Biodiritto all'Università di Firenze, Andrea Pugiotto, ordinario di Diritto costituzionale dell'Università di Ferrara, Paolo Veronesi, associato di Diritto Costituzionale all'Università di Ferrara, e Carlo Casonato, ordinario di diritto costituzionale comparato presso l'Università di Trento.
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