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La Lega prepara il dopo Maroni, a Venezia si decide il congresso

La Lega prepara il dopo Maroni, a Venezia si decide il congresso

Presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni

Roberto Maroni annuncia il Congresso della Lega per fine anno per un sostituto nella leadership del Carroccio e a Venezia, in una due giorni assembleare, il partito vara le strategie per il futuro con l'occhio puntato sui fatti e poco sulla demagogia. Oltre un centinaio di delegati, con amministratori pubblici, parlamentari ed europarlamentari, coordinati da Federico Bricolo, si sono dati appuntamento oggi in un albergo a Mestre per fare sintesi delle 92 mozioni emerse dalle assemblee nazionali e dai dipartimenti federali. A loro, in sette tavoli di lavoro divisi per tema, il compito di fare il punto da portare domani all'appuntamento conclusivo con i big del Carroccio. A chiudere saranno gli interventi dello stesso Maroni, e dei Governatori di Piemonte e Veneto, Roberto Cota e Luca Zaia. Calderoli e Cota hanno sgomberato il campo dall'ipotesi che si parli di date per il Congresso o di mozioni contro la presidenza a vita di Umberto Bossi, fondatore della Lega. In anni passati, di questi tempi, il Senatur versava l'acqua del Po nella laguna di Venezia. Qualche big è arrivato oggi. Oltre a Cota e Calderoli, il possibile successore di Maroni, nell'eventuale corsa con Tosi: Matteo Salvini arrivato in sordina, vestito in bermuda e maglietta tanto da disorientare i giornalisti con i quali, comunque, non ha voluto parlare. Al tavolo dei lavori, rigorosamente a porte chiuse, si è parlato di federalismo - anche se qualche voce sussurrava autodeterminazione -, sviluppo economico, lavoro e previdenza, infrastrutture, scuola e quindi identità locale, sicurezza a fare il paio con immigrazione e politiche europee. Un congresso necessario perché nelle intenzioni di Maroni, che è Governatore della Lombardia e segretario federale, i doppi ruoli non ci stanno e, con un ''governo già morto'' come dice Calderoli, urge una leadership e preparare i programmi per il voto in primavera con o senza Forza Italia-Pdl non è dato al momento sapere. Di Maroni Cota dice che è un ottimo segretario e aggiunge che se il Congresso si deve fare "l'importante è che sia unitario e fatto di contenuti". "C'è una grande forza che arriva dai nostri militanti - ha sottolineato - io sono ottimista e il mio è l'ottimismo della ragione, siamo gli unici ad avere un progetto politico". Zaia, oggi assente, fa già sapere che l'assemblea "è una grande occasione per avere davanti tutti gli stati generali della Lega, per parlare del futuro e non solo di alleanze ma anche di progetti. I cittadini del nord hanno ben chiaro le progettualità e noi le dobbiamo interpretare fino in fondo". Gli fa eco Cota parlando di macroregione, grazie alla triplice presidenza dal Piemonte al Veneto e con un incerto Friuli Venezia Giulia, che aveva dato il suo 'Sì' con il Presidente Renzo Tondo (Pdl) che però ha ceduto lo scranno a Deborah Serracchiani (Pd). "Con la macroregione - ha detto Cota - cerchiamo di far crescere un processo di identità che sappiamo essere forte anche in altre regioni europee". "Macroregione - ha proseguito - vuol dire poterci autodeterminare come Regioni del nord e mettere a frutto tutte le nostre potenzialità". Per Cota in questo senso è significativo il tentativo che il Veneto sta facendo per indire un referendum per la propria autonomia. A qualche chilometro di distanza, nel centro storico, si parla di federalismo, ma a farlo sono i nostalgici della Lega della prima ora, quelli che domani regaleranno a Bossi la tessera n. 1 dell'associazione 'Padania Libera'.
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