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28 Maggio 2014 - 21:18
Maria Elena Boschi
Una esplosione di gioia, di commozione che forse mai prima d'ora era stata vissuta sulla pista dell'aeroporto militare di Ciampino. Una commozione che ha contagiato tutti, avieri e personale di scalo compresi, quando l'airbus A319 della presidenza del Consiglio con i 31 bimbi congolesi provenienti da Kinshasa, adottati dalle 24 famiglie italiane e poi bloccati per mesi in Congo, si è avvicinato al parcheggio ed i genitori, mamme, papà, qualche fratellino, sono usciti dalla palazzina di rappresentanza del 31 Stormo dove avevano atteso in trepidazione l'arrivo. E' stato un battere le mani all'unisono mentre telefonini ed i tablet scattavano la foto che consegnava ormai al ricordo mesi e mesi di preoccupazione. Una manifestazione di gioia che - come ha poi raccontato il ministro Maria Elena Boschi, dopo aver accompagnato sull'aereo a Roma i 31 bimbi, la più piccola 18 mesi, il più grande 9 anni - si è subito propagata ai piccini, incollati ai finestrini dell'aereo. Sono seguiti sottobordo lunghi abbracci, baci e lacrime, dove mamme, papà, fratelli e sorelle hanno subito trovato il proprio nuovo membro della famiglia. Immagini commoventi, come quelle delle carezze dei bambini, qualcuno con la corona del rosario al collo, ai visi delle mamme e dei papà. Le lacrime si sono mischiate alle grida di gioia con i piccoli presi chi in braccio chi a cavalcioni sulle spalle dei papà, chi per mano. Ed ancora gli abbracci tra le varie famiglie a suggellare l'epilogo felice. "Ora la festa più bella sarà con le loro famiglie - ha detto Boschi, stanca ma felice, anche lei abbracciata a lungo dai genitori - abbiamo giocato con loro, anche se i piccoli hanno soprattutto dormito perché siamo partiti molto tardi ed erano stanchi". A rappresentare, a nome di tutte le famiglie, la gioia per la conclusione della tormentata vicenda è stata una mamma romana, Laura, emozionata, la sua mano stretta da un'amica, l'unica tra i genitori che si è avvicinata ai cronisti: ''Ho portato in Italia le bambine più belle del mondo: Lea e Rachel, di 7 e 8 anni. Per pranzo ho preparato loro le polpettine: sono raggiante e felice, ma non riesco a piangere - ha detto - Erano felicissime con il loro zainetto, le ho trovate bene; penso che sull'aereo ci sia stata una vera e propria festa. Era stata durissima lasciarle in Congo: ci siamo comunque sentiti quotidianamente via Skype''. Poi tutti via a casa. Un allegro nugolo di neofigli, neomamme e neopapà verso la "festa più bella", quella di una famiglia finalmente riunita.
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