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Venaria dice basta ai botti di Capodanno dopo l’incidente che costò una mano a un giovane

l sindaco Giulivi firma l’ordinanza: vietati i fuochi rumorosi tra il 30 dicembre e il 3 gennaio

Venaria dice basta ai botti di Capodanno dopo l’incidente che costò una mano a un giovane

Venaria dice basta ai botti di Capodanno dopo l’incidente che costò una mano a un giovane

A Venaria Reale il Capodanno cambia volto. Niente botti rumorosi, petardi e fuochi d’artificio tradizionali nella notte di San Silvestro. La decisione arriva con un’ordinanza firmata dal sindaco Fabio Giulivi, che vieta l’uso dei fuochi pirotecnici più pericolosi sul territorio comunale dal 30 dicembre al 3 gennaio, consentendo esclusivamente quelli rientranti nella categoria F1, considerati a rischio estremamente basso e con rumorosità trascurabile.

Una scelta che non nasce da una generica raccomandazione alla prudenza, ma da un fatto preciso, ancora vivo nella memoria della città. Durante i festeggiamenti dello scorso Capodanno, un giovane perse una mano a causa dell’esplosione di un petardo raccolto da terra. Un episodio che segnò profondamente la comunità e che oggi diventa il punto di partenza di una presa di posizione netta da parte dell’amministrazione.

«Non è un gioco. Un botto può cambiare una vita», ha spiegato Giulivi annunciando il provvedimento. Parole dirette, che rimandano a quanto accaduto un anno fa e che mirano a riportare il tema dei fuochi d’artificio sul terreno della sicurezza, lontano dall’abitudine e dalla sottovalutazione del rischio. «Quello che è successo a lui può capitare a chiunque – ha aggiunto il sindaco –. I botti non sono un gioco e le conseguenze possono essere devastanti e permanenti».

L’ordinanza introduce divieti chiari: stop all’utilizzo di petardi, botti e fuochi d’artificio ad alto impatto acustico o potenzialmente pericolosi. Restano consentiti solo i dispositivi classificati come F1, ovvero quei fuochi che presentano un rischio minimo e sono destinati anche a spazi confinati, compresi gli ambienti domestici. Una distinzione tecnica che punta a ridurre al minimo i pericoli senza imporre un divieto assoluto, ma che segna comunque una discontinuità rispetto al passato.

Il sindaco Giulivi

Il Comune, nella nota ufficiale, ha voluto anche ringraziare pubblicamente il giovane rimasto ferito lo scorso anno. Pur scegliendo di restare anonimo, ha deciso di condividere la propria esperienza per mettere in guardia soprattutto i più giovani. Una testimonianza definita «difficile e dolorosa», ma ritenuta di grande valore civico, perché nata dal desiderio di evitare che tragedie simili possano ripetersi.

Accanto al divieto formale, Giulivi ha sottolineato un aspetto che va oltre l’atto amministrativo. «Nessuna regola è sufficiente senza il senso di responsabilità di ciascuno», ha detto, richiamando il ruolo dei comportamenti individuali. La prevenzione, in questo caso, non si esaurisce nelle sanzioni o nei controlli, ma passa dalla consapevolezza dei rischi e dalla scelta di non trasformare un momento di festa in un pericolo per sé e per gli altri.

Venaria Reale si inserisce così nel solco dei Comuni che, negli ultimi anni, hanno scelto di limitare o vietare i botti di Capodanno, spesso dopo episodi gravi. Qui, però, la decisione ha un volto e una storia precisa: quella di un incidente che ha lasciato segni permanenti e che ha spinto l’amministrazione a intervenire con un messaggio chiaro.

L’obiettivo dichiarato è duplice: tutelare l’incolumità delle persone e promuovere un’idea diversa di festa, meno rumorosa e meno rischiosa. In una notte tradizionalmente associata agli eccessi, Venaria prova a tracciare un confine netto, ricordando che un gesto apparentemente banale può avere conseguenze irreversibili. E che, a volte, fermarsi prima è l’unico modo per evitare di dover fare i conti con un dopo che non torna più indietro.

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