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Cosa fare a Capodanno a Torino. Ecco tutti i programmi e i luoghi

Tra grandi concerti, teatri storici, musical, magia per famiglie e brindisi d’alta quota: la città e la sua provincia salutano il 2025 con un evento diffuso che parla a tutti

Cosa fare a Capodanno a Torino. Ecco tutti i programmi e i luoghi

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Pronti a salutare il 2025 con un brindisi che profuma di teatro, musica dal vivo e luci d’inverno? A Torino il Capodanno non è mai un semplice conto alla rovescia, ma un racconto diffuso, che attraversa palazzetti e teatri storici, mercati coperti e sale da concerto, fino a spingersi oltre i confini cittadini, tra residenze reali e località di montagna. È una notte che la città vive come una messa in scena collettiva, dove ognuno può scegliere il proprio posto in platea e il proprio modo di dire addio all’anno che se ne va.

Il centro simbolico della festa resta l’Inalpi Arena, che per la notte di San Silvestro ospita “Torino Time”, il grande concerto di Capodanno pensato per un pubblico trasversale, popolare, metropolitano. Non un evento generico, ma una serata costruita su una line-up precisa, capace di parlare a generazioni diverse. Sul palco arrivano le Bambole di Pezza, band che da anni attraversa il rock pop italiano con testi diretti e un’energia riconoscibile, seguite dai Planet Funk, nome di peso dell’elettronica italiana esportata nel mondo, con un repertorio che unisce dance, rock ed elettronica sofisticata. Quando la mezzanotte è ormai superata, l’Inalpi Arena cambia pelle e diventa una gigantesca pista da ballo con Deejay Time: Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso riportano in vita l’epopea dance degli anni Novanta e Duemila, tra hit che hanno fatto la storia delle radio e visual pensati per una notte lunga. A condurre la serata ci sono Marco Maccarini e la rapper torinese Beba, a sottolineare il legame dell’evento con la città. L’Inalpi Arena si trova in corso Sebastopoli 123; l’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria e tutte le informazioni sono disponibili sul sito ufficiale o chiamando lo 011 616 4000.

Chi invece sceglie di stare lontano dai grandi numeri e cerca un Capodanno più intimo può puntare sul Cardinal Massaia, dove va in scena il concerto di Manuel Negro. Cantautore torinese, Negro costruisce una serata d’autore fatta di canzoni, racconti e dialogo diretto con il pubblico. È un Capodanno che assomiglia più a un incontro che a una festa di massa, ideale per chi ama ascoltare e sentirsi parte di una comunità raccolta, dove ogni parola arriva chiara.

mercato centrale

C’è poi un Capodanno che passa dal gusto, dalla convivialità e dal piacere di muoversi senza un posto assegnato. È quello del Mercato Centrale Torino, in piazza della Repubblica 25, uno dei luoghi simbolo della nuova socialità cittadina. Qui la notte di San Silvestro è fatta di cucine aperte, botteghe gastronomiche, calici che si riempiono più volte e musica che accompagna il pubblico tra un assaggio e l’altro. Non un concerto tradizionale, ma una festa diffusa, ideale per chi vuole vivere il Capodanno come un’esperienza da condividere. Informazioni e programma dettagliato sono disponibili allo 011 1980 8990.

Per chi associa il Capodanno all’eleganza del palcoscenico, Torino risponde con i suoi teatri storici. Al Teatro Alfieri, in piazza Solferino 4, va in scena “Cantando sotto la pioggia”, uno dei musical più amati di sempre. Tip-tap, orchestra dal vivo e una messa in scena che richiama l’età d’oro del musical americano: una scelta perfetta per coppie e per chi vuole iniziare l’anno tra sorrisi, ritmo e applausi veri. La biglietteria del Teatro Alfieri risponde allo 011 562 3800.

La città non dimentica le famiglie e i più piccoli. Alla Casa Teatro Ragazzi, in corso Galileo Ferraris 266, il Capodanno è affidato al Funny Magic Show, uno spettacolo che mescola illusionismo, comicità e partecipazione del pubblico. È la dimostrazione che l’incanto non ha età e che anche San Silvestro può essere vissuto come un momento di stupore condiviso. Informazioni allo 011 1974 0280.

Uscendo dai confini cittadini, il racconto continua. A Pinerolo, il Teatro Sociale ospita Dario Ballantini, artista poliedrico e amatissimo dal grande pubblico, per una serata che promette ritmo, trasformismo e intrattenimento. A Bardonecchia, la Val di Susa si trasforma in palcoscenico con “A Dream Musical Night”, un evento che unisce spettacolo e atmosfera alpina, perfetto per chi sceglie di salutare l’anno tra le montagne. A Settimo Torinese, la Suoneria propone “Il grande fresco”, una notte di musica e convivialità in uno degli spazi culturali più dinamici dell’area metropolitana, mentre a Venaria Reale, sul palco del Teatro Concordia, arrivano Lucchettino insieme alla Mabò Band, per un Capodanno all’insegna della comicità e del ritmo. Sempre a Venaria, la Reggia ospita il tradizionale Concerto di Capodanno, un appuntamento classico che unisce musica e una delle cornici più suggestive del Piemonte. A Rivoli, infine, il Teatro Don Bosco propone la commedia brillante “Taxi per due”, una scelta leggera e intelligente per iniziare l’anno con il sorriso.

Insomma, a Torino il Capodanno non è una notte sola e non è uguale per tutti. È una scelta di stile, di linguaggio, di atmosfera. C’è chi preferisce l’energia di un palazzetto che vibra, chi il silenzio carico di attesa di un teatro prima dell’applauso, chi il calore di un mercato pieno di voci e profumi, chi la neve e le luci della montagna. Tra il 31 dicembre e il primo gennaio, Torino e la sua provincia mettono in scena se stesse. E invitano chi arriva da fuori a scegliere dove sedersi. E soprattutto, con quale musica iniziare il 2026.

E se...

Se tutto questo non ti piace, Torino a Capodanno ha comunque più di un buon motivo per valere il viaggio.

Il primo è il tempo. A Torino il Capodanno non è isterico. Non c’è la calca sguaiata delle grandi capitali turistiche né l’obbligo di divertirsi a comando. C’è una città elegante che rallenta, che si prende il lusso del silenzio al mattino del primo gennaio, quando le strade sono quasi vuote e i portici sembrano corridoi sospesi nel tempo. Camminare in centro, tra piazza Castello, via Po e piazza San Carlo, quando la città dorme ancora, è un’esperienza che difficilmente trovi altrove.

Poi c’è la luce. D’inverno Torino è bellissima proprio perché è sobria. Il cielo spesso lattiginoso, le Alpi che compaiono all’improvviso dietro i palazzi, la Mole che emerge come un punto fermo. Non è una bellezza urlata, è una bellezza che si lascia scoprire piano. Perfetta per chi non ama il turismo da selfie compulsivo.

C’è anche il cibo, ma senza folklore finto. A Capodanno puoi mangiare bene davvero: trattorie storiche, osterie vere, cucine che non hanno bisogno di fuochi d’artificio. Un piatto caldo, un bicchiere di vino, una tavola dove si parla piano. Torino è la città giusta se pensi che il lusso, a volte, sia semplicemente stare seduti senza rumore.

E poi ci sono i musei. Il primo gennaio molti sono aperti e visitarli quando la città è semivuota è un privilegio raro. Il Museo Egizio, la Galleria Sabauda, il Museo del Cinema non sono attrazioni da consumare in fretta, ma luoghi che chiedono tempo. Torino, a Capodanno, quel tempo te lo concede.

Infine, c’è una cosa che non compare mai nelle guide: Torino è una città che non cerca di piacerti a tutti i costi. Non ti seduce, non ti implora, non ti intrattiene. Sta lì, composta, un po’ distaccata. E proprio per questo, se non ami il caos, se non ami lo shopping, se non ami le folle, può diventare una scelta sorprendentemente perfetta.

Insomma, se non ti piacciono i saldi, le vetrine e la confusione, Torino a Capodanno è una città da abitare, non da consumare. E forse è proprio questo il motivo migliore per venirci.

Capodanno in Osteria? Perchè no...

Se a Capodanno cerchi un’osteria a Torino, la buona notizia è che qualcosa di vero e non patinato resiste ancora, lontano dai cenoni-spettacolo e dai menu fotocopia. Serve solo un po’ di spirito torinese: discrezione, prenotazione fatta per tempo e nessuna aspettativa da fuochi d’artificio nel piatto.

Nel centro storico, Osteria Rabezzana è una delle poche certezze. Non è un’osteria “rustica” in senso stretto, ma una casa del vino con cucina piemontese solida, che spesso sceglie di restare aperta anche la sera del 31 dicembre, puntando più sulla tavola che sul rumore. È il posto giusto se vuoi iniziare l’anno mangiando bene e parlando a bassa voce.

In zona San Salvario, Scannabue è un’altra tappa possibile. Non sempre apre a Capodanno, ma quando lo fa mantiene la sua identità: cucina piemontese curata, ambiente raccolto, niente effetti speciali. Qui il Capodanno è una cena, non un evento. Ed è esattamente questo il suo pregio.

Più defilata, ma molto torinese nello spirito, Antiche Sere è una trattoria che, negli anni, ha spesso tenuto aperto anche nei giorni più ingrati del calendario. Se trovi posto, ti siedi e mangi come si mangia a Torino: agnolotti, brasati, vino sincero e zero storytelling. Il tempo scorre piano, anche l’ultima notte dell’anno.

C’è poi La Badessa, che non è un’osteria classica ma una trattoria d’atmosfera, con una cucina rassicurante e una sala che invita alla conversazione più che al brindisi urlato. Quando decide di aprire a Capodanno, lo fa senza snaturarsi.

Va detto chiaramente: a Torino, a Capodanno, l’osteria non si improvvisa. Molti locali scelgono di chiudere, altri aprono solo a pranzo il primo gennaio. Ma proprio per questo, trovare un posto aperto la sera del 31, caldo, umano, senza DJ e senza countdown, diventa un piccolo privilegio.

E forse è questo il senso: se sei a Torino a Capodanno e finisci in un’osteria vera, non stai “festeggiando”. Stai cominciando l’anno nel modo più torinese possibile: seduto, al riparo dal frastuono, con un piatto davanti e nessuna fretta di alzarti.

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