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Consigli comunali dei ragazzi senza fondi regionali, la denuncia del Pd: “Due anni di legge disattesa”

Canalis accusa la Giunta Cirio: promesse sui CCR, ma nel 2024 e 2025 zero risorse ai Comuni

Consigli comunali dei ragazzi senza fondi regionali, la denuncia del Pd: “Due anni di legge disattesa”

Consigli comunali dei ragazzi senza fondi regionali, la denuncia del Pd: “Due anni di legge disattesa”

Una legge approvata all’unanimità, accolta da applausi in Consiglio regionale e salutata come un investimento sulla partecipazione democratica dei più giovani. Poi, però, i finanziamenti non arrivano. È questa la contraddizione al centro dell’intervento della consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis, che punta il dito contro la Giunta Cirio per la mancata erogazione dei fondi previsti dalla legge regionale sui Consigli comunali dei ragazzi (CCR).

La norma, la legge regionale 8/2023, era stata approvata il 30 maggio 2023 con un ampio consenso bipartisan. Prevedeva uno stanziamento annuo di 25.000 euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2023, 2024 e 2025, destinato a sostenere i Comuni che attivano o gestiscono i CCR, organismi di partecipazione rivolti a bambini e ragazzi dalla terza primaria alla terza media. Un investimento dichiarato sulla cittadinanza attiva, sull’educazione civica e sul rapporto tra istituzioni locali e nuove generazioni.

Il primo anno, il 2023, è stato coperto. Dal 2024 in poi, secondo Canalis, i fondi sono scomparsi. “Nel 2024 e nel 2025 i 25.000 euro sono mancati all’appello”, denuncia la consigliera, ricordando come i suoi emendamenti ai bilanci di previsione siano stati respinti con la promessa che la Giunta avrebbe rimediato con una delibera successiva. Una promessa rimasta tale. “Siamo al 29 dicembre – sottolinea – e possiamo ormai dire che anche quest’anno non se ne è fatto niente”.

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Monica Canalis

Per Canalis non si tratta di un episodio isolato, ma di un ulteriore caso di legge regionale rimasta sulla carta, che si aggiunge a un elenco sempre più lungo di provvedimenti approvati e poi non finanziati. A rendere la vicenda più amara, però, è il settore colpito: quello dell’educazione civica e della partecipazione dei più giovani. “Dispiace particolarmente – afferma – che a farne le spese sia un’istituzione dedicata ai più piccoli”.

Negli ultimi anni, in Piemonte, i Consigli comunali dei ragazzi hanno conosciuto una crescita significativa. Da poche decine sono arrivati a quasi 250, grazie anche al coinvolgimento diretto delle scuole e alla convinzione, maturata sul campo, che questi strumenti funzionino. I CCR permettono ai ragazzi di confrontarsi con i temi della vita amministrativa, di formulare proposte, di sviluppare senso di responsabilità e appartenenza al territorio. La legge del 2023 aveva dato un ulteriore impulso, incoraggiando Comuni e Unioni di Comuni ad attivarne di nuovi.

Senza risorse, però, il rischio è che quell’esperienza si indebolisca. Canalis parla esplicitamente della mancanza di bandi regionali annuali in grado di sostenere e valorizzare i progetti più innovativi e partecipati. Un vuoto che, secondo la consigliera Pd, rischia di spegnere un percorso educativo che stava producendo risultati concreti, sia sul piano formativo sia su quello della relazione tra istituzioni e cittadinanza più giovane.

Nel suo intervento emerge anche una critica politica più ampia. Da un lato, la volontà di essere “vicini ai Comuni e alle scuole” per rafforzare nei ragazzi il senso di appartenenza e la consapevolezza del proprio ruolo di cittadini, anche prima dell’età elettorale. Dall’altro, la scelta della Giunta regionale di privilegiare, secondo Canalis, bonus una tantum rispetto a politiche educative strutturali, diffuse e continuative. Una distanza che viene definita come “ennesima divaricazione tra Regione e Comuni”.

I Consigli comunali dei ragazzi, nella visione della consigliera Pd, non sono un’iniziativa simbolica, ma una vera scuola di democrazia, fondata sulla prossimità territoriale e sulla sussidiarietà. Un investimento a lungo termine che richiede continuità, non annunci. Per questo l’appello finale è rivolto al prossimo bilancio di previsione 2026, con la richiesta esplicita che la Giunta Cirio e l’assessore Maurizio Marrone tornino a dare copertura finanziaria a una legge che la stessa Regione ha voluto e approvato.

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