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29 Dicembre 2025 - 16:04
Las Vegas 2026: c'è anche una start-up piemontese nella più grande fiera tech al mondo
Dal Piemonte agli Stati Uniti, senza passaggi intermedi. Tra le 51 startup italiane selezionate dall’ICE – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese – per rappresentare il Paese al CES di Las Vegas 2026, c’è anche Salute360, realtà con sede a Bruino, alle porte di Torino. È questo il dato che spicca nel mosaico dell’innovazione italiana che, dal 6 al 9 gennaio, avrà uno spazio unitario all’Eureka Park, l’area del Consumer Electronics Show dedicata alle giovani imprese tecnologiche.
La presenza piemontese non è simbolica né marginale. L'azienda arriva a Las Vegas con numeri già significativi e con una proposta che intercetta uno dei nodi più concreti dei sistemi sanitari contemporanei: la difficoltà di orientarsi tra servizi, documenti, prescrizioni, strutture e professionisti. Un problema quotidiano per milioni di cittadini, che diventa ancora più evidente nei contesti in cui l’offerta sanitaria è ampia ma frammentata.
Fondata a Bruino, Salute360 presenta al CES Salute360 AI, un chatbot di navigazione sanitaria basato sull’intelligenza artificiale. L’obiettivo è chiaro: trasformare un sistema spesso percepito come dispersivo in un percorso leggibile, continuo e gestibile. La piattaforma è progettata per accompagnare l’utente lungo tutte le fasi dell’esperienza di cura, dalla prevenzione alla diagnosi, dall’accesso ai servizi territoriali fino al rapporto con i professionisti sanitari, integrando informazioni cliniche, documentazione e procedure.
Non si tratta di un progetto ancora in fase sperimentale. In Italia Salute360 conta già oltre 200.000 pazienti e 8.000 provider sanitari coinvolti, numeri che spiegano perché la startup piemontese abbia attirato l’attenzione di investitori internazionali e perché sia stata inclusa nella missione italiana al CES. La partecipazione a Las Vegas rappresenta un passaggio strategico per confrontarsi con il mercato globale della digital health, uno dei segmenti più osservati e competitivi dell’intero ecosistema tecnologico.
La selezione avviene all’interno di una delegazione che riunisce startup provenienti da 13 regioni italiane, con una forte concentrazione nel Lazio e in Lombardia, ma con una presenza rilevante anche dal Nord-Ovest. Il Piemonte, in questo contesto, porta una proposta che affonda le radici in un territorio storicamente legato alla ricerca clinica, ma che negli ultimi anni ha visto crescere un tessuto di imprese capaci di tradurre competenze tecniche e bisogni reali in prodotti scalabili.
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L'edizione 2025 del CES
Il CES, per dimensioni e visibilità, è un banco di prova impegnativo. Non è una fiera settoriale, ma il principale appuntamento mondiale per la tecnologia applicata, frequentato da investitori, grandi gruppi industriali, decisori pubblici e media internazionali. Per una startup come Salute360, la presenza nell’unico Padiglione Italia organizzato da ICE significa poter presentare la propria soluzione in un contesto altamente competitivo, ma anche misurarsi con modelli sanitari diversi da quello europeo.
La sanità digitale, del resto, è uno dei temi più osservati anche negli Stati Uniti, dove l’accesso ai servizi, la gestione dei dati clinici e l’integrazione restano questioni aperte. In questo scenario, una piattaforma che punta a semplificare l’esperienza del paziente e a rendere più efficiente la relazione tra utenti e provider può trovare interlocutori interessati ben oltre i confini nazionali.
Il Padiglione Italia all’Eureka Park ospiterà, nei quattro giorni di fiera, ospietrà incontri con partner internazionali e panel tematici. Le startup selezionate avranno la possibilità di raccontare non solo i propri prodotti, ma anche il contesto da cui nascono. Per Salute360, questo significa portare a Las Vegas un pezzo di Piemonte che innova partendo da problemi concreti e quotidiani, senza scorciatoie narrative.
La partecipazione al CES non è un punto di arrivo, ma un passaggio di una traiettoria più ampia. La presenza di Area Science Park, che ha curato un percorso di preparazione per le start-up italiane, e di Innovit, l’hub dell’innovazione italiana a San Francisco, rafforza l’idea di una filiera che accompagna le imprese anche dopo l’evento fieristico, sul terreno delle relazioni industriali e degli investimenti.
Da Bruino a Las Vegas il salto geografico è evidente. Quello tecnologico, invece, è il risultato di un lavoro che parte dal territorio e prova a misurarsi con il mercato globale. In un evento che mette insieme le soluzioni più avanzate per la salute, il lavoro e le città del futuro, la startup piemontese arriva con una proposta che parla di organizzazione, accessibilità e chiarezza. Tre parole chiave che, nella sanità, valgono quanto qualsiasi algoritmo.
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Il Padiglione Italia nell'edizione 2025
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