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Capodanno in movimento: ecco quanti sono gli italiani che scelgono di partire tra vacanze brevi e mete consolidate

Confcommercio fotografa un turismo prudente ma diffuso, con l’Italia ancora al centro delle scelte

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Capodanno in movimento: ecco quanti sono gli italiani che scelgono di partire tra vacanze brevi e mete consolidate

Il Capodanno 2025 si conferma un appuntamento di grande mobilità per gli italiani. Secondo le stime di Confcommercio, saranno circa sei milioni le persone che si metteranno in viaggio per salutare l’anno nuovo lontano da casa. Un numero significativo, che racconta la voglia di stacco dopo mesi complessi, ma anche un approccio sempre più attento alla durata e ai costi delle vacanze.

La stragrande maggioranza dei viaggiatori, circa l’80%, resterà in Italia. Di questi, uno su cinque sceglierà di non allontanarsi troppo, optando per una destinazione all’interno della propria regione. Un dato che segnala come il turismo di prossimità continui a essere una soluzione apprezzata, soprattutto per chi cerca relax senza affrontare lunghi spostamenti o spese eccessive.

Il viaggio di Capodanno non è più improvvisato come un tempo. I dati raccolti indicano che la partenza è stata pianificata nel dettaglio, con una crescente attenzione alla durata del soggiorno. Circa la metà degli italiani ha deciso di concedersi qualche giorno in più, scegliendo una vacanza da tre o quattro pernottamenti. Un compromesso tra la classica fuga di fine anno e un vero periodo di ferie, che consente di ammortizzare i costi e rendere l’esperienza più gratificante.

Non manca, però, chi guarda oltre i confini nazionali. Un milione e 300 mila italiani, pari a un viaggiatore su cinque, ha scelto una destinazione estera. In testa alle preferenze ci sono i grandi classici europei: Francia, Spagna, Germania e Regno Unito, mete facilmente raggiungibili e capaci di offrire eventi, mercatini, spettacoli e atmosfere particolari per l’ultima notte dell’anno. Una scelta che premia la vicinanza geografica e la facilità dei collegamenti, in un contesto in cui il viaggio a lungo raggio resta più marginale.

Sul fronte interno, le mete più ambite ricalcano un copione ormai consolidato. Le località di montagna continuano ad attirare chi sogna neve, sport invernali e veglioni in quota. Le città d’arte restano una certezza per chi cerca cultura, eventi e un Capodanno animato, mentre le località balneari mantengono il loro fascino anche fuori stagione, grazie a un clima più mite e a proposte di soggiorno spesso più accessibili rispetto all’estate.

A livello regionale, le preferenze si concentrano su tre territori in particolare. Trentino Alto Adige, Toscana e Campania risultano le regioni più gettonate per il Capodanno italiano. Il Trentino Alto Adige beneficia dell’attrattiva delle Dolomiti, dei mercatini e delle strutture ricettive orientate all’inverno. La Toscana continua a essere scelta per l’equilibrio tra arte, paesaggi e offerta enogastronomica. La Campania, infine, conferma il suo richiamo grazie a città come Napoli, agli eventi di fine anno e a un clima più favorevole rispetto al Nord.

Dal punto di vista economico, la spesa media stimata si attesta intorno ai 410 euro a persona. Una cifra che comprende trasporti, alloggio, ristorazione e intrattenimento e che riflette una certa cautela nei consumi. Nonostante l’aumento generalizzato dei prezzi, gli italiani non rinunciano a partire, ma tendono a contenere i costi, privilegiando soggiorni brevi, offerte pacchetto e destinazioni già collaudate.

Il quadro che emerge è quello di un turismo meno impulsivo e più razionale, dove la voglia di evasione convive con l’esigenza di fare i conti con il budget familiare. Capodanno diventa così un momento di pausa misurata, più che di eccesso, in cui il viaggio è pensato come un’esperienza da vivere senza strappi.

Per il settore turistico e commerciale, i numeri di Confcommercio rappresentano comunque un segnale positivo. Sei milioni di partenze in un periodo concentrato significano presenze diffuse, lavoro per strutture ricettive, ristoranti, trasporti e attività legate all’intrattenimento. Un indotto importante, soprattutto per le aree che riescono a intercettare flussi costanti anche fuori dall’alta stagione estiva.

Resta centrale il ruolo dell’Italia come meta privilegiata. La scelta di rimanere entro i confini nazionali non è solo una questione economica, ma anche culturale: la varietà di paesaggi, città e tradizioni consente di vivere un Capodanno diverso senza allontanarsi troppo. Un patrimonio che continua a fare la differenza, anche in un contesto europeo sempre più competitivo.

Il Capodanno 2025, insomma, si annuncia come un momento di movimento diffuso, fatto di scelte ponderate, viaggi brevi ma intensi e una forte attenzione all’esperienza. Non una corsa al lusso, ma una ricerca di equilibrio tra desiderio di festa e sostenibilità personale.

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