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Brandizzo, vandalizzato l’albero di Natale davanti al Palazzo Comunale

L’albero danneggiato davanti al Comune. Marianna Fiume condanna e invita a non cedere all’inciviltà

L'albero di Natale vandalizzato a Brandizzo

L'albero di Natale vandalizzato a Brandizzo

Un albero spoglio, le luci spezzate, il simbolo di una comunità ferito dove tutti passano ogni giorno: davanti al Palazzo Comunale di Brandizzo, nelle ultime ore, un atto di vandalismo ha colpito la decorazione natalizia principale del paese. L’amministrazione ha reagito con fermezza. A farsi portavoce dell’indignazione è stata la vicesindaco Marianna Fiume, che sui social ha espresso senza mezzi termini il sentimento di molti cittadini.

L’albero di Natale, allestito in piazza davanti alla sede del Comune, è stato preso di mira e danneggiato. Le immagini diffuse lo mostrano spoglio o parzialmente rovinato: un segno visibile di un gesto che non colpisce solo un oggetto decorativo, ma il significato condiviso di festa, cura dei luoghi e partecipazione.

La vicesindaco Marianna Fiume ha definito l’accaduto “intollerabile”, affidando ai social una condanna netta: “L’idea che qualcuno pensi sia normale vandalizzare un bene Comune mi fa infuriare. Che l’oggetto preso di mira sia l’albero di Natale posto davanti al Comune mi fa imbestialire”. Parole dure, che danno voce a un sentimento diffuso e ribadiscono la centralità del bene comune come patrimonio di tutti.

La vicesindaca Marianna Fiume

Il vandalismo non è una bravata: mina il patto di convivenza e spezza la fiducia, oltre a rendere vani lo sforzo e il tempo dedicati da chi ha curato l’allestimento. Colpire un simbolo pubblico significa colpire l’idea stessa di comunità. Per questo, episodi così diventano occasione per riflettere su educazione civica, responsabilità individuale e rispetto degli spazi condivisi.

Nonostante l’amarezza, dal messaggio della vicesindaco emerge la volontà di non cedere alla frustrazione. Un augurio finale di “Buon Natale” suona come un invito a reagire con unità e a trasformare un gesto ostile in un motivo in più per prendersi cura del proprio paese. Difendere i simboli comuni significa, in fondo, difendere l’idea che la comunità è più forte dell’inciviltà di pochi.

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