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19 Dicembre 2025 - 13:54
Cirié applaude Aldo Buratto: mezzo secolo al servizio del comune
C’è un tempo, nella vita civica, in cui l’applauso non divide ma unisce. È accaduto ieri sera, giovedì 18 dicembre, nell’ultima seduta del Consiglio comunale di Cirié, quando l’aula si è alzata in piedi per rendere omaggio ai cinquant’anni di impegno politico e amministrativo di Aldo Buratto, oggi vicesindaco e assessore. Un gesto raro, carico di significato, suggellato da una targa che parla di memoria, ma anche di continuità.
Il riconoscimento è arrivato in un clima di sobrietà istituzionale e rispetto condiviso. Un applauso unanime, senza distinzioni di parte, ha attraversato l’aula e ha dato all’ultima seduta dell’anno un valore che va oltre il calendario: il riconoscimento pubblico di una lunga fedeltà alla città. Non un atto rituale, ma la presa d’atto di un percorso che ha accompagnato Cirié per mezzo secolo.
La storia pubblica di Buratto inizia nel 1975, quando entra per la prima volta in Consiglio comunale da giovane consigliere. Da allora, il rapporto con il Palazzo Civico non si è mai interrotto. Sindaco, consigliere provinciale, vicesindaco, assessore: ruoli diversi, stagioni politiche diverse, ma un filo costante che tiene insieme istituzioni e comunità. Cinquant’anni di responsabilità attraversati con la stessa determinazione degli inizi, senza mai recidere il legame con il territorio.

Aldo Buratto
A consegnare la targa è stata la sindaca Loredana Devietti, che ha voluto sottolineare il valore di una presenza continua, capace di attraversare il tempo senza perdere autorevolezza. Più che un premio, il riconoscimento assume il senso di una testimonianza: quella di una vita spesa nella cosa pubblica, tra decisioni difficili, ascolto quotidiano e contatto diretto con i cittadini.
Colpisce, soprattutto, il clima che si è respirato in aula. In un’epoca segnata da polarizzazioni e scontri permanenti, il tributo condiviso ha restituito un’immagine diversa della politica locale: non arena di contrapposizioni, ma spazio di servizio. L’omaggio a Buratto ha superato i colori politici, trasformandosi in un riconoscimento collettivo a un’idea di amministrazione fondata sulla continuità, sulla presenza e sulla responsabilità.
La serata di Cirié racconta molto più di una carriera personale. Racconta il valore della democrazia di prossimità, quella che si costruisce nel tempo lungo delle decisioni quotidiane, nella pazienza dell’ascolto e nella capacità di restare. Dietro quella targa c’è il riconoscimento a una politica che non cerca scorciatoie, ma abita i luoghi, conosce le persone e si assume il peso delle scelte.
Ed è forse per questo che, per una sera, l’aula si è alzata in piedi.
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