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«Noemi ha portato Chivasso a Ballando con le Stelle ma qui nessuno se ne è ricordato!»: polemica in Consiglio comunale

Bruno Prestìa accusa l'amministrazione del sindaco Claudio Castello di essersi dimenticata di una delle figure più rappresentative della città

Chivasso

Bruno Prestìa e il sindaco Claudio Castello

La polemica arriva in apertura di seduta, quando il Consiglio comunale non è ancora entrato nel vivo dei punti all’ordine del giorno. A sollevarla è Bruno Prestìa, consigliere del gruppo Per Chivasso, che nelle comunicazioni iniziali richiama l’aula su un’assenza che, a suo giudizio, pesa più di molte prese di posizione ufficiali: quella dell’amministrazione comunale nei confronti di Noemi Migliore, ballerina chivassese arrivata fino alle semifinali di Ballando con le Stelle on the Road, in onda su Rai1.

Prestìa parte dai fatti e dal contesto mediatico. «In diretta nazionale, su un famosissimo e seguitissimo programma TV, lo scorso sabato, abbiamo avuto l'onore di avere una nostra concittadina», afferma. Poi ne ricostruisce il profilo essenziale: «Una giovanissima ballerina, nativa siciliana, che vive a Chivasso da quando aveva solo 4 anni». Un dettaglio che, nel suo intervento, non è marginale, perché diventa il punto di raccordo tra identità personale e appartenenza alla città. «Proprio in TV, la ballerina ha detto di essere di Chivasso, con orgoglio», sottolinea il consigliere, rimarcando come quel riferimento sia stato esplicito e pubblico.

Da qui il confronto con quanto accaduto altrove. Prestìa racconta che «al suo paese natio, in Sicilia, il sindaco, l'amministrazione tutta, parlando anche della nostra città, ha fatto il tifo per la giovane atleta chivassese, con post, interviste, invitando la cittadinanza a sostenere la nostra cittadina». Un sostegno che, secondo quanto riferito in aula, non si è limitato ai canali istituzionali locali, ma ha avuto anche un’eco più ampia: «Anche sui giornali regionali della Sicilia, Chivasso è stata citata».

È a questo punto che arriva il nodo politico della questione. «Peccato però che dalle fila dell'amministrazione chivassese, nessuno abbia dato risalto all'evento», osserva Prestìa, rimarcando come l’assenza di una presa di posizione ufficiale risulti anomala se confrontata con altre circostanze. «Cosa che è successa in altre occasioni, ma stavolta no», aggiunge, senza fare nomi o esempi specifici, ma lasciando intendere una discontinuità nel comportamento istituzionale. «Ed è un vero peccato, perché credo fermamente che la città debba essere sempre vicina ai nostri concittadini, anche quando riescono ad arrivare a certi risultati, in qualsiasi contesto ed occasione».

Il riferimento è a Noemi Migliore, 21 anni, chivassese d’adozione. Nata in Sicilia nel 2004 e cresciuta a Chivasso dall’età di quattro anni, Noemi ha iniziato a ballare giovanissima, costruendo negli anni un percorso competitivo solido nelle danze latinoamericane. Più volte finalista ai campionati italiani, protagonista in numerose competizioni nazionali, da due anni danza in coppia con Gianluca Ghibaudo, con cui ha già centrato risultati di rilievo. A novembre, nella finestra televisiva Ballando on the Road, dedicata alla selezione di nuovi talenti per il cast di Ballando con le Stelle, la coppia ha vinto la propria tappa, conquistando l’accesso alla semifinale nazionale e alla successiva diretta che si è tenuta lo scorso sabato 13 dicembre, affidata al televoto del pubblico.

Noemi Migliore

Un risultato che ha portato il nome di Chivasso su Rai1, ma che – secondo Prestìa – non ha trovato riscontro nelle comunicazioni ufficiali del Comune. Da qui l’allargamento del discorso, che va oltre il singolo episodio. «Ma non è la prima volta che qualche cortocircuito c'è», afferma il consigliere, introducendo un secondo caso. Il riferimento è al sistema di riconoscimenti e alla percezione di una disparità di trattamento tra atleti.

Prestìa richiama quanto accaduto in occasione delle premiazioni sportive. «Ad esempio, al netto delle premiazioni di oggi (perse perché la comunicazione su Sportiamo ci è arrivata errata, peccato, non ce ne vogliamo le associazioni presenti), è già successo che non tutti gli atleti vengano considerati allo stesso modo». Una precisazione che separa la responsabilità organizzativa da quella politica, ma che non attenua la critica di fondo. «Abbiamo ad esempio una ragazza giovanissima, che negli ultimi 2 anni, ha vinto oltre 10 titoli nazionali e internazionali. Eppure di lei non si è accorto nessuno», sostiene.

La giovane atleta citata è Cobanel Rebecca Sofia, giovane promessa di Jiu Jitsu, anche lei legata al territorio chivassese. Negli ultimi due anni ha collezionato più di dieci titoli tra competizioni nazionali e internazionali, portando il nome della città sui podi di gare di alto livello. Un percorso sportivo di rilievo, costruito tra allenamenti, trasferte e risultati, che secondo Prestìa non avrebbe ricevuto la stessa attenzione istituzionale riservata ad altri. «Ma qualche premiato, a volte non direttamente atleti attivi in Chivasso si», aggiunge, introducendo il tema della coerenza nei criteri di riconoscimento.

Il punto centrale, però, non è la singola decisione o il singolo evento, ma il messaggio che passa ai più giovani. «Ed è un peccato, perché soprattutto i giovani, non devono pensare che ci siano figli e figliastri, amici degli amici, ma tutto devono essere messi sullo stesso piano», afferma Prestìa, legando la questione sportiva a una riflessione più ampia sull’equità e sul ruolo delle istituzioni locali.

L’intervento si chiude con un atto simbolico, che il consigliere compie direttamente in aula. «E allora le ricordo io qui e mi complimento con Noemi Migliore che è stata su Rai1 con grande successo alla semifinale di ballando con le stelle e Cobanel Rebecca Sofia che ha vinto oltre 10 titoli nazionali e internazionali portando in alto il nome della nostra città». Un riconoscimento pubblico, pronunciato in Consiglio comunale, che supplisce – secondo Prestìa – a una mancanza istituzionale.

La polemica resta confinata, per il momento, alle comunicazioni iniziali e non si traduce in atti formali o mozioni. Ma mette sul tavolo una questione che va oltre i singoli nomi: il rapporto tra amministrazione e talenti del territorio, il modo in cui una città sceglie di raccontare se stessa attraverso chi ne porta il nome fuori dai confini locali. Da una parte la ribalta nazionale di Rai1, dall’altra il silenzio – contestato – di Palazzo Santa Chiara. In mezzo, storie di giovani atlete che continuano il loro percorso, indipendentemente dalle polemiche, ma che per una sera diventano anche materia di confronto politico.

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