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Europa Radicale attacca Chiara Appendino e il M5s: “Ambiguità su Putin e silenzi che pesano”

Igor Boni chiama in causa l’ex sindaca dopo le polemiche su D’Orsi e Russia Today, mettendo in guardia da possibili alleanze politiche

Europa Radicale attacca Chiara Appendino e il M5s: “Ambiguità su Putin e silenzi che pesano”

Europa Radicale attacca Chiara Appendino e il M5s: “Ambiguità su Putin e silenzi che pesano”. Foto: Chiara Appendino

Le parole pronunciate nei giorni scorsi da Chiara Appendino tornano al centro dello scontro politico torinese. A rilanciare la polemica è Igor Boni, presidente di Europa Radicale, che interviene duramente dopo la notizia della presenza del professore torinese Angelo D’Orsi a Mosca per i vent’anni di Russia Today, emittente sottoposta a sanzioni dall’Unione europea. La domanda, posta senza giri di parole, è destinata a lasciare strascichi nel dibattito cittadino e nazionale: «Appendino sostiene Putin come fa ufficialmente Angelo D’Orsi?».

Secondo Boni, l’ex sindaca di Torino e attuale parlamentare del Movimento 5 Stelle avrebbe assunto una posizione che va oltre la semplice difesa del pluralismo culturale. «Chiara Appendino – afferma Boni – si scaglia contro la “censura” che i poveri D’Orsi e Barbero subiscono a Torino. Accusa chi, come noi, denuncia la loro vicinanza a Putin di essere “traditori”». Un’accusa che si inserisce in un contesto più ampio, nel quale Europa Radicale contesta quella che definisce una narrazione rovesciata del dibattito pubblico.

Boni respinge l’idea di un pensiero unico imposto dai media occidentali e ribalta la prospettiva: «Denuncia con un salto triplo senza rete il pensiero unico in Tv, mentre i professori, con Travaglio, Orsini, Di Battista, Iachetti, occupano ogni frammento di informazione pubblica e privata distribuendo fandonie da quattro anni». Un passaggio che punta a smontare la tesi della censura e che, al contrario, descrive una presenza costante di queste posizioni nello spazio mediatico italiano.

Nel suo intervento, Boni richiama anche il quadro normativo europeo. «Ricordo all’onorevole Appendino che Russia Today, oggi RT, è sottoposta a sanzioni dalla Ue in virtù del Regolamento 2022/350», sottolinea, spiegando che il provvedimento mira a contrastare «la forza potenzialmente distruttiva e polarizzante dei messaggi comunicativi della guerra ibrida di Mosca». Un riferimento che sposta il confronto dal piano politico a quello istituzionale, evocando il tema della sicurezza democratica e dell’informazione.

Il giudizio di Europa Radicale si fa ancora più netto quando Boni afferma: «Possiamo affermare che gente come D’Orsi siano sostenitori di chi oggi vuole abbattere la democrazia, la libertà, lo stato di diritto». Una posizione che, secondo il presidente dell’associazione, non solo non sarebbe marginalizzata, ma godrebbe di ampia visibilità pubblica. «Gente che non solo non è censurata ma parla senza contraddittorio ovunque», aggiunge.

Nel mirino finisce infine l’intero contesto politico torinese. Boni sottolinea come l’eventuale sostegno di Appendino a queste posizioni e la disponibilità del Movimento 5 Stelle torinese a offrire spazi e sale a figure considerate vicine alla Russia di Vladimir Putin debba far riflettere. «Che Appendino si accodi a queste teorie e che il Movimento 5 Stelle torinese offra spazio a questi amici della Russia di Putin qualche domanda dovrebbe farla sorgere, in particolare a chi con questi vorrebbe fare un’alleanza», conclude.

Uno scontro che va oltre il singolo episodio e che riapre, nel panorama politico piemontese, il tema delle alleanze, delle linee rosse in politica estera e del rapporto tra libertà di espressione e responsabilità pubblica in un contesto internazionale segnato dalla guerra.

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