AGGIORNAMENTI
Cerca
Attualità
10 Dicembre 2025 - 16:44
Appendino accusa il Comune di Torino: “Censurato di nuovo l’evento sulla democrazia in guerra, i veri traditori sono altrove”. Foto di repertorio: Chiara Appendino
Il post arriva nel primo pomeriggio e riaccende un caso politico che Torino non ha ancora archiviato. Chiara Appendino, deputata del Movimento 5 Stelle, denuncia pubblicamente il secondo diniego comunale a ospitare un evento dedicato al tema Democrazia in tempo di guerra, che avrebbe visto sul palco figure come Alessandro Barbero, Luciano Canfora, Carlo Rovelli e Angelo d’Orsi.
Un rifiuto che, secondo Appendino, non ha nulla di tecnico: sarebbe una decisione «per motivi politici», una scelta che definisce «una vergogna» e che — sostiene — arriva accompagnata dall’accusa rivolta agli ospiti di essere “traditori”. È su questo punto che la deputata costruisce la sua reazione più dura: «Li hanno chiamati traditori. Traditori loro?», afferma, spiegando che chi studia la storia e prova a evitare il ripetersi degli errori che hanno devastato l’Europa non può essere trattato come un nemico.
Il bersaglio si allarga poi oltre Torino: Appendino collega il clima cittadino alla tensione più ampia sulla guerra in Ucraina. A suo giudizio, i veri traditori sono «quei leader europei che continuano a finanziare una guerra senza prospettive», tradendo — dice — il progetto originario di un’Europa nata dopo due conflitti mondiali per costruire pace e cooperazione. E accusa il sistema mediatico di essersi compattato nel «pensiero unico», pronto a classificare come “criminale” chiunque non si allinei alla linea prevalente sul conflitto.
Appendino rivendica invece la necessità di aprire un percorso negoziale: «Se vogliamo salvare il popolo ucraino e l’Europa dobbiamo avere il coraggio di trattare», scrive. Per lei, la pace non può essere uno slogan e richiede compromessi anche difficili, mentre — denuncia — le famiglie ucraine continuano a pagare il prezzo umano della guerra e l’economia europea sprofonda nelle conseguenze del conflitto.
Sul piano locale, la deputata annuncia che i consiglieri M5S in Sala Rossa si sono già messi a disposizione per garantire uno spazio alternativo. Un gesto che, nelle sue parole, vuole trasformare il caso in un contraccolpo per chi ha deciso lo stop: «Questa censura è un boomerang. Ci togliete le sale e i teatri? Riempiremo le piazze».
Il Comune, al momento, non ha ancora replicato alle accuse. Intanto il dibattito si allarga: l’annullamento di un dibattito pubblico con alcuni dei più noti studiosi italiani si intreccia con il clima di tensione internazionale, in un quadro che — a Torino come altrove — mostra quanto il tema della guerra e della libertà di espressione stia diventando sempre più divisivo.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.