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11 Dicembre 2025 - 15:00
Mauriziano, nuovi strumenti hi-tech per l’Oculistica pediatrica: la Fondazione Venesio dona tre tecnologie di ultima generazione
All’Ospedale Mauriziano di Torino arrivano tre nuovi strumenti diagnostici ad alta tecnologia, donati dalla Fondazione Venesio, per potenziare l’attività dell’ambulatorio oculistico pediatrico. È un intervento mirato e di grande impatto clinico, perché permette di migliorare in modo significativo la diagnosi delle patologie oftalmologiche infantili, un ambito nel quale tempestività e precisione possono determinare il futuro visivo del bambino.
Le malattie oculari in età pediatrica presentano sfide molto diverse rispetto all’età adulta: la collaborazione è ridotta, la raccolta dell’anamnesi è spesso complessa e occorrono strumenti capaci di acquisire dati attendibili anche quando il piccolo paziente non riesce a mantenere a lungo una posizione stabile. Il Direttore della SC Oculistica del Mauriziano, Francesco Faraldi, spiega che «le malattie più frequenti dei bambini includono i difetti refrattivi (ipermetropia, miopia, astigmatismo), l’ambliopia e lo strabismo, condizioni per cui un trattamento precoce può prevenire danni permanenti alla vista. Altre malattie, come cataratta e glaucoma congeniti, pur avendo incidenze rispettivamente di 3/10.000 e 0,5/10.000 nati, richiedono una diagnosi tempestiva per influenzare positivamente la prognosi visiva a lungo termine». Proprio per questo, l’arrivo di nuove tecnologie rappresenta un miglioramento decisivo nella pratica quotidiana.
Il Direttore Generale del Mauriziano, Franca Dall’Occo, sottolinea il valore del gesto: «Questa donazione rappresenta un investimento prezioso sulla salute dei bambini e sulla qualità dell’assistenza che vogliamo garantire alle famiglie. La collaborazione con la Fondazione Venesio rafforza la nostra capacità di offrire cure sempre più innovative e centrate sui bisogni dei piccoli pazienti. Ringraziamo la Fondazione per aver scelto di sostenere un ambito così delicato e fondamentale».
L’iniziativa nasce dalla volontà espressa dai soci fondatori della Fondazione Venesio, come racconta la presidente Wilma Borello: «Con questo contributo la Fondazione ha esaudito la volontà dei suoi soci fondatori di ampliare all’interno del campo della ricerca medica i progetti rivolti, in particolare, ai bambini. Abbiamo così voluto rafforzare il legame con il dottor Francesco Faraldi e l’Oftalmologia pediatrica dell’Ospedale Mauriziano di Torino, dotandola di strumenti diagnostici avanzati che permettono esami rapidi, precisi e non invasivi per i bambini. Crediamo infatti che ogni piccolo paziente meriti cure di qualità e la possibilità di un futuro con piena vista».
I tre strumenti donati sono stati selezionati per rispondere alle esigenze specifiche dell’età pediatrica. Il tonometro portatile IC200 consente una misurazione rapida e non invasiva della pressione intraoculare, utilizzabile anche al letto del paziente o in sala operatoria. La lampada a fessura digitale VX75, dotata di sistema fotografico integrato, permette una documentazione precisa delle strutture del segmento anteriore dell’occhio, risultando particolarmente utile nei bambini che faticano a mantenere una posizione stabile. L’autorefrattometro–cheratometro portatile Retinomax K+ Screen, invece, è essenziale per la valutazione dei difetti refrattivi ed è utilizzabile anche con il bambino in posizione supina, grazie a stimoli visivi e sonori progettati per favorirne la collaborazione.
L’acquisizione di dati oggettivi, riproducibili e ottenibili anche in condizioni di scarsa collaborazione consentirà diagnosi più accurate e un follow-up clinico più efficace, migliorando la possibilità di prevenire e trattare patologie che, se non individuate in tempo, possono compromettere in modo permanente lo sviluppo visivo.
La donazione della Fondazione Venesio non è soltanto un gesto di solidarietà, ma un investimento concreto nell’innovazione tecnologica e nella qualità dell’assistenza pubblica. Rafforza il legame tra realtà sanitaria e istituzioni filantropiche e testimonia quanto la collaborazione possa incidere sulla vita quotidiana dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, offrendo loro non solo cure migliori, ma un futuro visivo più sicuro.

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