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Un’Italia che soffoca: aria irrespirabile, città ferme e nessun cambiamento in vista

I meteorologi avvertono: smog fuori controllo per altri cinque giorni, poi forse una tregua

Italia nella cappa tossica: smog alle stelle e zero vento, il Paese respira veleno

Italia nella cappa tossica: smog alle stelle e zero vento, il Paese respira veleno

Le prossime giornate sull’Italia continueranno a muoversi dentro un paradosso meteorologico ormai noto: cieli apparentemente sereni, anticicloni dominanti e un Paese avvolto da una cappa di smog pesantissimo, soprattutto al Nord. Le previsioni diffuse da iLMeteo.it confermano un quadro stabile da giovedì 11 a sabato 13 dicembre, con sole prevalente e qualche nebbia, condizioni che però non aiuteranno l’aria a mescolarsi. E dunque la situazione dell’inquinamento, già gravissima, resterà tale.

Secondo il meteorologo https://www.ilmeteo.it/notizie/meteo-smog-alle-stelle-in-italia-e-la-situazione-non-migliorer-parla-il-meteorologo-lorenzo-tedici-210002, «con la nebbia presente in Val Padana da una settimana, lo smog è aumentato fino a livelli molto alti». Il limite di legge per le polveri sottili PM10 è di 40 microgrammi per metro cubo: in molte zone di Lombardia e Veneto si superano i 100 µg/m³, più del doppio della soglia prevista. Una condizione che, avverte Tedici, durerà ancora: «Questa situazione di smog continuerà almeno per altri 4-5 giorni, localmente anche nelle grandi città del Centro-Sud».

Giovedì 11 dicembre il Nord vivrà una giornata soleggiata sulle Alpi e prealpi, mentre in pianura prevarranno nubi, cieli coperti o nebbia. Al Centro il cielo resterà poco nuvoloso con foschie mattutine in Toscana e lungo le coste adriatiche. Al Sud la giornata sarà stabile, con cielo sereno o con qualche nube temporanea. Venerdì 12 dicembre la situazione non cambierà: sole diffuso al Nord ma sempre accompagnato da nebbie sulla Pianura Padana, stabilità al Centro e bel tempo al Sud.

Accanto all’allarme inquinamento, i meteorologi sottolineano un fenomeno opposto e sorprendente: la diminuzione delle nebbie del 40% dagli anni Sessanta-Ottanta a oggi. Un calo dovuto, spiega Tedici, al riscaldamento globale, all’espansione urbana e a un’aria meno inquinata rispetto al passato dal punto di vista dei nuclei di condensazione. Ma il fatto che la nebbia sia meno frequente non ha affatto migliorato la qualità dell’aria nelle grandi pianure: anzi, con anticicloni sempre più caldi e stabili, lo smog resta intrappolato più a lungo.

A peggiorare il quadro, l’assenza di perturbazioni in grado di rimescolare l’atmosfera. Per questo la data chiave diventa martedì 16 dicembre, quando una prima perturbazione potrebbe portare piogge sul Centro-Sud e instabilità marginale al Nord. Un peggioramento che non risolverà completamente il problema, ma potrebbe consentire una «leggera diminuzione dei livelli di smog», come spiega Tedici, definendola una sorta di «regalo di Natale in anticipo» per le pianure soffocate da giorni di fumo e foschia.

Sabato 13 dicembre chiuderà la settimana con sole in montagna e nebbie persistenti in pianura al Nord, tempo stabile al Centro e nubi irregolari al Sud. Venti deboli e mari calmi completeranno un quadro meteorologico immobile, che resta l’incubatrice perfetta per il peggior smog dell’anno.

L’Italia osserva dunque giorni di quiete apparente, ma è una quiete tossica, fatta di aria che non si muove e di polveri che crescono. In attesa di quella perturbazione che potrebbe almeno graffiare la cupola di smog che opprime il Paese.

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