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Alessandro Borghese a Torino per “4 Ristoranti”, scatta la dichiarazione: “È una città che ti resta dentro”

Lo chef lascia intendere un apprezzamento decisamente sopra le aspettative

Alessandro Borghese a Torino: tra 4 Ristoranti e dichiarazioni d’amore per la città

Alessandro Borghese a Torino: tra 4 Ristoranti e dichiarazioni d’amore per la città

Lo chef Alessandro Borghese è arrivato a Torino all’inizio di dicembre con l’inconfondibile caravan di 4 Ristoranti, alla ricerca del miglior vitello tonnato della città. E tra una registrazione e l’altra, tra gli stop televisivi e i tempi tecnici della produzione, sembra che il conduttore abbia trovato qualcosa che va oltre la competizione culinaria: un legame immediato con Torino, con la sua eleganza severa, con le sue linee architettoniche che parlano da sole.

In questi giorni Borghese è stato avvistato nelle vie del centro, mentre girava con il team del programma, esplorando non solo i locali coinvolti nella puntata, ma anche alcuni dei luoghi più emblematici del capoluogo piemontese. Dalla Pista 500 sul tetto del Lingotto alla monumentale Porta Palatina, fino agli esterni registrati al Parco Dora, lo chef ha percorso la città in un raro spiraglio di tempo tra un pranzo e l’altro, nonostante un cielo tutt’altro che collaborativo.

Ma quello che colpisce, e che ha immediatamente catturato l’attenzione dei fan, sono le parole che Borghese ha affidato ai social al termine del suo breve tour, una sorta di dichiarazione di appartenenza che ha il sapore di un omaggio: «Davanti alla Porta Palatina capisci che Torino non è una città da attraversare: è una città da ascoltare. Ogni mattone è un frammento di storia che ti ricorda da dove veniamo e perché vale la pena custodire ciò che abbiamo».

Parole che risuonano come un apprezzamento profondo, quasi come un voto altissimo dato fuori gara, confermando che l’effetto Torino colpisce anche chi la visita di passaggio per lavoro. E l’impressione è che il giudizio dello chef sul vitello tonnato sarà forse meno misterioso del solito.

Accanto all’episodio torinese, vale la pena ricordare chi è Alessandro Borghese, figura ormai centrale del panorama gastronomico e televisivo italiano. Nato a San Francisco il 19 novembre 1976, è cuoco, conduttore e imprenditore. Primogenito dell’attrice Barbara Bouchet e dell’imprenditore napoletano Luigi Borghese, cresce tra Roma e gli Stati Uniti, diplomandosi all’American Overseas School of Rome. La sua carriera inizia sulle navi da crociera, dove lavora come cuoco per tre anni e vive in prima persona il naufragio della nave Achille Lauro al largo della Somalia nel 1994, restando tre giorni in mare su una scialuppa con altri naufraghi.

Dopo esperienze professionali a Londra, San Francisco, Parigi e New York, rientra in Italia e si specializza come sommelier. Fonda con la moglie Wilma Oliverio la società AB Normal – Eatertainment Company, attiva nella ristorazione, nel licensing e nei progetti editoriali. Nel 2017 apre a Milano il suo ristorante Il lusso della semplicità, seguito nel 2022 dall’apertura di un secondo locale a Venezia.

La sua carriera televisiva inizia nel 2005 con Cortesie per gli ospiti. Diventa negli anni uno dei volti di punta di Sky Italia, giudice di Junior MasterChef e dal 2015 conduttore di 4 Ristoranti, programma che lo ha reso popolarissimo. Tra gli altri progetti figurano Cuochi d’Italia, Piatto Ricco, Kitchen Sound, Celebrity Chef e numerosi podcast. Nella vita privata è sposato con Wilma Oliverio dal 2009 ed è padre di due figlie. Ha inoltre riconosciuto un terzo figlio, nato nel 2006.

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