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28 Novembre 2025 - 12:00
Gasperini scambiato per il “truffatore travestito”: la gaffe virale dall’Argentina
L’Italia si è svegliata sommersa da meme, battute e indignazione per la vicenda del “truffatore delle pensioni”, l’uomo di Mantova che per due anni avrebbe incassato la pensione della madre travestendosi da lei, parrucca e cappottino compresi. Una storia che, già di suo, sembra scritta per diventare virale. E infatti è successo: nel giro di poche ore le immagini dell’uomo mascherato hanno invaso i social, rimbalzando dall’Italia all’estero come un fenomeno pop improvviso e irresistibile.
La rete, fedele al proprio istinto, non si è limitata a commentare. Ha cominciato a remixare, sovrapporre, deformare. Tra i tanti volti appiccicati sul corpo del truffatore, uno è diventato un tormentone: Gian Piero Gasperini. Il tecnico della Roma, che con questa vicenda non c’entra assolutamente nulla, è finito suo malgrado al centro di una catena di fotomontaggi tanto surreali quanto virali. Fin qui, normale amministrazione nell’ecosistema dei social. Il punto è che qualcuno ha preso quei meme per veri.
Succede in Argentina, su Telefe Noticias, canale YouTube da oltre due milioni di iscritti. Nel servizio che racconta la storia del mantovano travestito, tra le immagini originali ne spuntano due in cui compare il volto di Gasperini incollato sul corpo dell’uomo. Non un dettaglio da poco: il meme viene trattato come materiale d’archivio, come se fosse parte della vicenda. E il risultato è una gaffe planetaria.
I commenti sotto al video sono una collezione di incredulità. “Che ci fa il mister della Roma nel video? Ahahahah”, scrive un utente. Un altro ironizza sulla perizia giornalistica del servizio. Intanto, il video resta online, supera le 27 mila visualizzazioni, e continua a macinare reazioni tra chi lo guarda senza riuscire a capire dove finisca la cronaca e inizi la satira.
In fondo, questa è l’ennesima dimostrazione di come funziona oggi l’informazione che corre sui social: un cortocircuito costante tra realtà e caricatura, dove basta un click sbagliato per trasformare un meme in “fonte”. E mentre l’uomo di Mantova si vede piombare addosso una fama improbabile e grottesca, Gasperini finisce arruolato — suo malgrado — in una storia che non ha scritto, non ha vissuto e che parla molto più della disattenzione di chi l’ha raccontata che non di chi l’ha subita.
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