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Parcheggio gratis per tre sabati? Vergogna! Il contentino delle 16.30

Tre pomeriggi senza zona blu, solo dopo le 16.30. Intanto il Comune incassa 355 mila euro dall’Outlet e ne usa 24 mila per le stesse luminarie di sempre, spacciandole per “rivitalizzazione del commercio”. A Settimo muore il centro, nonostante le lucine

Parcheggio gratis per tre sabati? Vergogna! Il contentino delle 16.30

Elena Piastra

Eccolo qui, il Natale settimese, quello che sa di cannella, canditi… e zone blu. Perché anche quest’anno il Comune si presenta con il suo pacchetto regalo: lucido, infiocchettato, scintillante come una pallina di vetro soffiato. Poi lo apri e dentro trovi il solito: quasi niente. Anzi, tre sabati pomeriggio di parcheggio gratuito. Solo pomeriggio, solo tre, solo dalle 16.30 alle 19.30. È il Natale a gettone: inserisci moneta, premi start, valida fino a esaurimento magia.

La mattina, invece — e fino alle 16.29 con precisione da orologeria svizzera — si paga. Si paga tutto. Si paga sempre. È la tradizione più radicata di Settimo, più del panettone Galup: la zona blu che veglia, che sorveglia, che ti fiuta come un Dobermann appena sente l’odore di un’auto in sosta. Poi, alle 16.30, miracolo: puff! sparisce. Non per generosità, sia chiaro. Sparisce perché dopo le 19.30 non c’è comunque. Un regalo di 3 ore. Il resto è vapore di Natale. Un fumetto, una nuvoletta di zucchero filato.

E tutto questo dopo un’estate in cui i cittadini, ridotti in modalità forno ventilato, han pagato il parcheggio pure col sudore, mentre mezza regione sospendeva la sosta come si sospendono le ostilità durante il pranzo della Vigilia. A Settimo no: qui si paga col caldo, col freddo, col vento, col gelo. Poi, quando il termometro segna rivolta sociale, ecco il contentino: tre sabati pomeridiani. Da appendere all’albero come un pensierino da discount: grazioso, sì. Utile, no.

Un contentino che costa appena un migliaio di euro. Mille euro per la pace sociale: praticamente una micromancia, porgendo ad Abaco — via Patrimonio — una cifra che non farebbe alzare nemmeno un sopracciglio a Babbo Natale. Con due biscotti e un bicchiere di latte ci si compra più dignità.

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Ma il vero capolavoro non è questo. No. La vera vergogna è altrove: in quei 355.289,96 euro piovuti nelle casse comunali grazie all’ampliamento dell’Outlet del lusso. Soldi veri, freschi, serissimi. Soldi che, per legge regionale, devono “rivitalizzare il commercio cittadino”. Rivitalizzare! Cioè dare una scossa al centro moribondo.

E invece?  Magia settimese. Abracadabra. Il coniglio esce dal cappello, guarda il pubblico e sviene.

La sindaca Elena Piastra, con la grazia coreografica di un prestigiatore del lido di Jesolo, prende quei 355 mila euro e ne destina… 24.400 alle luminarie. Le solite luminarie. Le lucine che spuntano ogni dicembre come le zanzare a luglio, solo un po’ più chic. Quest’anno, però, diventano — tenetevi forte — “investimento per la rivitalizzazione del commercio”. Quasi una barzelletta. Ma senza la parte divertente.

Lo certifica un atto ufficiale: determina n. 1079 del 3 novembre 2025, firmata dalla dirigente Simona Quaranta. Chiara come il ghiaccio: i soldi dell’Outlet finiscono sulle lucine natalizie. Quelle che sarebbero state montate comunque. Solo che stavolta vengono infilate dentro il capitolo “rivitalizzazione del commercio”. Un lifting amministrativo. Un botox di bilancio. Un trucco per giustificare l’ovvio.

Intanto l’Outlet cresce, luccica, ride, sputa scontrini, assume personale, allarga parcheggi.
Il centro di Settimo invece respira con la bombola. Chiude. Sbiadisce. Aumenta gli affitti. Abbassa serrande. I commercianti guardano il marciapiede come i bagnini guardano il mare quando si avvicina la tempesta.

E cosa fa il Comune? Regala lucine per finta. Ricicla le stesse dell’anno scorso. Spaccia un filo di LED per rinascita economica.
E concede quella mezz’oretta — pardon, tre pomeriggi — di parcheggio gratuito, tra le 16.30 e le 19.30.
Solo tre. Solo pomeriggio. Solo se non piove, perché altrimenti manco quello.

Poi l’assessora Carmen Vizzari trova pure il fiato per spiegare che non è un regalo agli automobilisti: è “un supporto al commercio di vicinato”. Certo. Mille euro di supporto. Una colazione rinforzata.

In un mondo ideale, la “rivitalizzazione del commercio” sarebbe un defibrillatore.
A Settimo, invece, è una prolunga elettrica per accendere due stelle di Natale in via Italia.

E mentre l’Outlet — quello vero, quello che funziona — cresce, brilla, incassa e prospera, il centro cittadino — quello fatto di persone, botteghe, volti, storie — continua a spegnersi.
Lucine o non lucine. Parcheggi o non parcheggi. E a questo punto sarebbe meglio un "non" ricco di insulti natalizi...

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