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Canavese e Chivasso sommersi dalle foglie… alla vigilia della neve: marciapiedi trasformati in trappole, ma per qualcuno va tutto bene

Mentre arriva il freddo, i viali restano coperti di foglie secche: sotto può esserci di tutto, ma tranquilli—sarà la neve a far sparire il problema. Letteralmente.

Canavese sommerso dalle foglie alla vigilia della nevicata

Canavese sommerso dalle foglie alla vigilia della nevicata: da marciapiedi a piste da pattinaggio in un attimo

Nel Canavese e a Chivasso l’autunno non è una stagione: è una sfida. Altro che foliage romantico: qui i marciapiedi sono coperti da tappeti di foglie secche degni di un parco naturale… peccato che siano su vie centrali, attraversamenti pedonali e davanti a scuole e negozi. E, come se non bastasse, tra poche ore dovrebbe arrivare pure la neve a bassa quota, giusto per rendere l’esperienza ancora più entusiasmante.

Passeggiare in questi giorni a Rivarolo, Cuorgnè, Castellamonte, Cirié, Ivrea e Chivasso è diventato quasi un test d’ammissione per una scuola di acrobazia. Le foglie bagnate, stratificate e appiccicate al terreno trasformano ogni marciapiede in una pista da pattinaggio improvvisata, senza pattini e senza barriere di sicurezza. Aggiungiamoci la neve prevista e avremo la versione invernale del percorso a ostacoli.

E poi c’è il grande classico: le foglie che nascondono tutto. Che cosa c’è sotto? Una buca? Un vetro? Un ramo affiorante? O — per i più fortunati — solo un sanpietrino traballante? A Chivasso, i residenti segnalano da giorni questo rischio, soprattutto vicino a scuole e parchi, dove bambini e anziani sono i primi a farne le spese. Ma del resto, in questo periodo dell’anno, trovare un marciapiede pulito è un’esperienza rara quanto vedere un autobus in anticipo.

La situazione è abbastanza semplice da riassumere: foglie + acqua + neve = disastro annunciato. Eppure, come succede ogni anno, se ne parla dopo il primo scivolone, dopo la prima corsa al pronto soccorso, dopo il primo post indignato su Facebook. Fino ad allora, buon divertimento a chi cammina.

Le segnalazioni ai Comuni e alle aziende incaricate della manutenzione non mancano, ma le risposte spesso rimbalzano da un ufficio all’altro mentre il vento continua a far cadere nuove foglie. E così, sia nel Canavese sia a Chivasso, si procede per accumulo: accumulo di foglie, di lamentele e di pericoli.

Il paradosso? Quando arriverà la neve — annunciata tra oggi e domani — coprirà tutto, foglie incluse. E a quel punto avremo un livello extra di “insidie invisibili”, perché sotto lo strato bianco si nasconderà l’intera collezione autunnale: buche, vetri, radici, marciapiedi sconnessi, persino i sacchetti lasciati lungo i viali del Lungo Po a Chivasso.

Servirebbe poco, davvero poco: una pulizia straordinaria, un’azione preventiva prima della nevicata, un minimo di attenzione per evitare che gli spazi pubblici diventino luoghi da percorrere con caschetto e ginocchiere. Perché i cittadini non chiedono l’impossibile: solo di poter camminare senza trasformarsi in pattinatori per forza.

Per ora, tra il Canavese e Chivasso, resta una certezza: la vera stagione non è l’autunno, né l’inverno. È quella degli scivoloni prevedibili. E ogni anno arriva puntuale.

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