E’ consultabile nell’albo pretorio del Comune la delibera di giunta n. 164 del 17 novembre 2025. E’ intitolata “Segnalazioni presunte discariche abusive nel territorio di montanaro. Presa d'atto”.
L’amministrazione del sindaco Antonino Careri vi comunica che, durante l’incontro in Regione del 3 novembre 2025, il sindaco stesso, l’assessore Romina Merlo e la responsabile dell’Ufficio Tecnico architetto Milena Misia hanno segnalato ai tecnici della Regione e dell’ARPA la “presunta” presenza di “discariche abusive” all’incirca a Nord del paese. Sono aree interessate sia dall’incompiuto complesso edilizio “PEC 5”, sia dal progetto di bacino di laminazione del rio Fossasso, presentato definitivamente alla Regione dall’amministrazione del sindaco ingegner Giovanni Ponchia nell’aprile 2024, dopo i tentativi condotti negli anni precedenti.
Careri riferisce di avere ricevuto delle nuove informazioni sulle presunte discariche dal locale Comitato di Difesa Ambientale. Il comitato aveva inviato alla Regione delle “osservazioni” all’attuale progetto di bacino di laminazione, una prima volta nel giugno 2024 e una seconda nell’ottobre 2025. In entrambi i casi il Comitato aveva ipotizzato la presenza di discariche abusive nei pressi dei terreni dove verrebbe, se approvato dalla Regione, realizzato il bacino. Per confortare la propria ipotesi col parere di un esperto, alle osservazioni dell’ottobre 2025 il Comitato di Difesa Ambientale aveva allegato una relazione del geologo Guido Bruno. Il geologo osservava anch’egli che nell’area in “fregio all’invaso” del progettato bacino potrebbero esserci delle discariche abusive realizzate negli anni ’70.
Così, tre giorni dopo l’incontro in Regione, il sindaco Careri ha informato delle presunte discariche l’ARPA, che è un organismo regionale addetto alla protezione dell’ambiente, e la società SMAT, che gestisce gli impianti dell’acquedotto. Nella delibera citata all’inizio il sindaco precisa che, fin dall’11 giugno 2024, appena entrata in carica, la sua amministrazione aveva inoltrato alle autorità competenti “tutte le segnalazioni” pervenute al Comune circa le presunte discariche abusive. Segnalazioni che in parte precedono quelle recenti del Comitato di Difesa Ambientale.
Quali sono queste segnalazioni?
In base ad una ricerca che l’amministrazione ha condotto nella documentazione in possesso del Comune, nella delibera il sindaco elenca tali segnalazioni, vecchie e nuove.
Nel lontano ottobre 1988 il sindaco Giacometto riceveva dalla Provincia di Torino una raccomandata avente ad oggetto “Piani di bonifica aree inquinate Art. 5 legge 441/87”. La raccomandata sottolineava “la necessità di vigilare sull’esecuzione delle misure cautelari da realizzare presso tali aree, e conteneva un estratto di una delibera della giunta provinciale che descriveva le condizioni del sito: “Trattasi di ex discarica di rifiuti solidi urbani. La superficie è di mq 24.000 e il volume è di mc 107.000. L’area è posta in zona pianeggiante. La composizione del terreno è data da strati permeabili. La falda è a una profondità di circa 7/8 metri. La proprietà è pubblica” Con la precisazione: “Indici di inquinamento presenti in falda”.
In data 15/02/2023 Il gruppo consiliare di minoranza segnalava al sindaco Giovanni Ponchia la presenza di una discarica nella zona interessata dal progetto [del bacino di laminazione] e contestualmente indicava altri siti nel Comune di Montanaro.
In data 6 maggio 2024 il medesimo gruppo consiliare di minoranza, sempre nell’ambito del procedimento del bacino di laminazione, aveva inviato al sindaco Ponchia delle osservazioni analoghe sulla presenza di una discarica nell'area, e nel contempo segnalava altri siti nel Comune di Montanaro.
In data 4 maggio 2024 il Comitato di Difesa Ambientale, sempre nell’ambito della procedura del bacino di laminazione, aveva protocollato delle osservazioni (sindaco era ancora l’ingegner Ponchia) con le quali congetturava la presenza di una discarica nella zona interessata dal progetto.
Come abbiamo scritto, il Comitato ha da ultimo presentato nuove osservazioni al progetto del bacino di laminazione nell’ottobre 2025.
Insomma, come si evince da questo elenco, il sindaco Giovanni Ponchia era stato informato delle “presunte” discariche abusive fin dal febbraio del 2023: perché – è il sottinteso che noi ricaviamo dalla delibera - nel successivo anno e mezzo del suo mandato l’ingegner Ponchia non ha preso provvedimenti e ha continuato a proporre il bacino di laminazione?
LE ACCUSE DI PONCHIA A CARERI
Con questa delibera Careri ha implicitamente reagito – che le conoscesse o meno - alle veementi accuse lanciategli dall’ingegner Ponchia su facebook. Qui l’ex sindaco si chiede: perché, nei quasi due anni (per la precisione sono 18 mesi) da sindaco, Careri non “ha fatto nulla per la salvaguardia dei cittadini?”. Ammesso, incalza Ponchia, che non si tratti di “procurato allarme. Secondo me questi personaggi andrebbero denunciati per procurato allarme”. Come in precedenti circostanze, Ponchia invoca le dimissioni dell’amministrazione Careri: “Le loro affermazioni sono di una gravità inaudita, che, se confermate nei luoghi istituzionali, richiederebbero le immediate dimissioni”. Al riguardo, Ponchia ha presentato una interrogazione in consiglio, il cui contenuto preciso non conosciamo ancora.
Ecco perché probabilmente Careri ha voluto ritorcere l’accusa su Ponchia, osservando che anche l’ingegnere sapeva delle “presunte” discariche abusive e in dieci anni di mandato (2014-2024) non ha provveduto, e ha continuato a sostenere il progetto del bacino di laminazione fino alla più recente versione, che ne prevede la realizzazione nei pressi delle presunte discariche abusive. Come è noto, l’ingegnere, non ancora sindaco, in un incontro pubblico illustrò ai cittadini una prima versione dell’”idea progettuale” del bacino di laminazione fin dal 2013. Ponchia presentò il bacino come un’alternativa al quarto lotto dello scolmatore, la cui costruzione era contenuta in un Accordo di Programma firmato nel 2010 dal Governo e dalla Regione. Per questo quarto lotto la Regione aveva pronta una prima tranche di finanziamento di 700.000 euro.
LA REPLICA DI CARERI
Ma lo scontro non è finito qui, e presumibilmente proseguirà. Lo stesso 17 novembre, nel quale, con la delibera di giunta citata all’inizio, prendeva atto della presunta presenza di discariche abusive, Careri ha pubblicato nel sito del Comune un comunicato sottoscritto da tutta la giunta.
Nella prima parte il comunicato riproduce tale delibera, che contiene l’elenco delle segnalazioni presentate al Comune dal 1998. Poi ribadisce di avere prontamente segnalato la presenza delle presunte discariche abusive pochi giorni fa: sia nell’incontro in Regione del 3 novembre sul bacino di laminazione, sia il 6 novembre con lettera PEC ad ARPA e SMAT nella quale chiede il loro intervento urgente.
Nella seconda parte, Careri e i suoi assessori interrogano a loro volta Ponchia: “Considerata l'ampia documentazione a disposizione (inclusa quella del 1988 che segnalava l'inquinamento in falda) e le competenze professionali dell'Ing. Ponchia: quali misure precauzionali e di monitoraggio sono state poste in essere dalla sua Amministrazione per tutelare i cittadini, atteso che non vi è traccia negli archivi comunali?”.
Careri prosegue citando la questione del bacino di laminazione: “Per quale motivo, nonostante la presunta e nota conoscenza delle discariche (evidenziata anche da successive comunicazioni e ammissioni extra moenia), l'Amministrazione Ing. Ponchia ha proseguito nell'iter di approvazione del progetto del bacino di laminazione presso la Regione Piemonte (02/04/2024), senza curarsi delle possibili e gravi ripercussioni sulla salute pubblica derivanti dalla movimentazione di aree inquinate?”
E poi, scrivono ancora Careri e la sua giunta, “siamo sorpresi e basiti che in data odierna sia pervenuta un’interrogazione, proprio a firma del consigliere Ing. Ponchia, con la quale chiede riscontri, a distanza di quasi tre anni, su atti e azioni che rientravano nelle sue competenze, essendo avvenuti nel corso del suo mandato”.
Alla fine del comunicato, Careri ci va pesante e non esclude eventuali denunce: “L'Amministrazione Comunale di Montanaro …a tutela della salute e del benessere dei cittadini, adirà le vie legali, presentando ogni denuncia o esposto ritenuto opportuno in ogni sede, nei confronti di chi si fosse reso responsabile di eventuali omissioni o atti amministrativi illeciti nelle precedenti Amministrazioni”. E fra le precedenti amministrazioni c’è anche quella, durata dieci anni, dell’ingegner Ponchia.
E’ FINITA QUI? O NO?
E’ prevedibile che lo scontro non sia finito qui, anche solo considerando che la giunta Careri risponderà in consiglio comunale all’interrogazione di Ponchia.
Si deve infatti tenere conto di almeno tre circostanze.
Primo, la presenza delle presunte discariche si inserisce invevitabilmente nella annosa questione del bacino di laminazione caldeggiato da Ponchia, e il cui progetto è ancora all’esame della Regione, alla quale spetta approvarlo o respingerlo.
Secondo, le presunte discariche si troverebbero nei pressi del nuovo quartiere “PEC 5”. Qui le opere di urbanizzazione, che devono venire realizzate dai proprietari o proponenti, non sono ancora state ultimate. Potrebbero venire portate a termine dal Comune con soldi propri, ma prima Careri vuole capire chi è o chi sono i responsabili del ritardo, per potersi eventualmente rivalere su di loro, cioè chiedere loro di risarcire il Comune. A tale scopo ha incaricato un avvocato e un ingegnere “forense” di studiare la questione. Qui non volano stracci, ma carte bollate.
Terzo, a mia conoscenza è la prima volta che il sindaco Careri reagisce pubblicamente alle accuse che Ponchia gli rivolge dopo la sconfitta subita dall’ingegnere nelle elezioni dell’anno scorso. Certo vi sono già state infuocate discussioni in consiglio comunale. Ma l’amministrazione Careri aveva finora mantenuto un basso profilo ed evitato di dare battaglia sui social e nel sito del Comune.
Vedremo se lo scontro fra Ponchia e Careri proseguirà anche in questo modo pubblico, di fronte ai cittadini, e non solo in consiglio.