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Lauriano premiato da ANCI: così LATOMO ridisegna il futuro dei piccoli comuni

Il progetto nato con Moransengo-Tonengo premiato tra oltre 250 enti in gara

Lauriano premiato da ANCI: così LATOMO ridisegna il futuro dei piccoli comuni

Lauriano premiato da ANCI: così LATOMO ridisegna il futuro dei piccoli comuni

Ogni anno l’Assemblea Nazionale dell’ANCI diventa una fotografia del modo in cui i Comuni italiani provano a interpretare parole come innovazione, sviluppo, territorio. Una fotografia che, spesso, mette in luce la distanza tra le ambizioni e i mezzi reali. In questo scenario il Comune di Lauriano ha ricevuto il Premio speciale BBBell per il progetto LATOMO – Manifesto per uno Sviluppo Territoriale Integrato, realizzato insieme a Moransengo-Tonengo. Un riconoscimento che non cambia la storia del paese, ma che indica un tentativo concreto di pianificazione condivisa.

A Bologna, nella Sala Leonardo Da Vinci, il Sindaco Mara Baccolla e il Vicesindaco Renato Corio hanno ritirato il premio davanti ai rappresentanti istituzionali. Nessun trionfalismo: Baccolla ha parlato semplicemente di “lavoro di squadra” e di un territorio che vuole essere “connesso, inclusivo e sostenibile”. Corio ha aggiunto che il progetto nasce da un percorso condiviso con comunità e partner locali. Dichiarazioni misurate, coerenti con l’impostazione del progetto stesso.

LATOMO non è un’infrastruttura né un singolo intervento, ma un metodo. Un percorso che punta a definire strategie comuni tra comuni piccoli, spesso alle prese con carichi amministrativi sproporzionati e competenze sempre più complesse. Qui l’obiettivo è mettere ordine: raccogliere dati, leggere il territorio, costruire una visione condivisa. Non un manifesto di buone intenzioni, ma un tentativo di strutturare scelte future invece di subirle.

La presenza del responsabile scientifico Erblin Berisha del Politecnico di Torino segnala la volontà di dare una base tecnica al progetto, evitando il rischio — frequente — che i piani strategici restino sulla carta. Resta però il fatto che i premi misurano le intenzioni più che i risultati. E LATOMO, come altri progetti premiati, è ora nella fase in cui un riconoscimento pubblico deve diventare pratica quotidiana.

Il contesto dell’assemblea ha mostrato una crescita evidente di progettualità provenienti da piccoli e piccolissimi comuni. È il segno che, almeno sulla carta, i territori periferici non rinunciano a immaginare il proprio futuro. Lauriano si inserisce qui: non come modello, ma come laboratorio. Il progetto non promette rivoluzioni, ma prova a dare continuità a scelte che altrimenti rischierebbero di rimanere episodiche.

La cooperazione territoriale è forse l’aspetto più significativo. In un Piemonte frammentato, dove molti comuni devono affrontare questioni complesse con organici ridotti all’osso, collaborare non è un vezzo ma una necessità. LATOMO mira proprio a questo: superare la logica del “ciascuno per sé” e costruire un quadro strategico che tenga insieme esigenze diverse.

In un panorama dove molti progetti vengono celebrati e poi dimenticati, la sfida sarà trasformare questo riconoscimento in un percorso stabile. Per ora Lauriano porta a casa un premio che non garantisce nulla ma apre una possibilità. È poco? Dipende da cosa accadrà nei prossimi mesi. Perché l’innovazione, nei piccoli comuni, non è mai una questione di annunci: è una faccenda di continuità, pazienza, scelte quotidiane. E da quelle, più che dai premi, si misura il futuro di un territorio.

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