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ATP, Torino difende le Finals: 230mila spettatori e numeri record. Ma incombe la "minaccia" di Milano...

Il presidente Fitp rilancia: servono certezze normative per blindare Torino

ATP, Torino difende le Finals: 230mila spettatori e numeri record. Ma incombe la "minaccia" di Milano...

ATP, Torino difende le Finals: 230mila spettatori e numeri record. Ma incombe la "minaccia" di Milano...

Dati che certificano un successo, snocciolati un po' per rivendicare i buoni risultati dell'evento e la crescita del tennis, ma che suonano anche come un avviso ai naviganti, in particolare al Governo: il futuro delle Atp Finals dipenderà molto dall'impatto che avrà sul torneo il decreto sport varato in estate. Nella conferenza stampa finale del torneo, dove tutti sembrano far quadrato sul merito di Torino, è risuonato da più parti questo 'leit motiv', dalle parole del presidente Fitp, Angelo Binaghi, a quelle delle istituzioni, Comune e Regione.

“L'argomento di questa settimana era fare bene questa edizione – ha detto Binaghi – e da domani si apre una seconda fase, che sarà quella di continuare a farle a Torino per un anno, ma nello stesso tempo incominciare a dialogare, innanzitutto con il Governo, per capire l'applicabilità della nuova legge alla Finals dei prossimi cinque anni. In funzione di quello verranno conseguentemente prese tutte le altre decisioni, ricordandosi bene che sono un asset dell'Atp, che sono in concessione alla Fitp per cinque anni e quindi la decisione su dove farli in Italia sarà una decisione congiunta”.

Una discussione cominciata già all'ombra dell'Inalpi Arena, dove si tiene la finale tra Sinner e Alcaraz, perché il ministro per lo Sport e per i Giovani, Andrea Abodi, e il numero uno del tennis italiano hanno pranzato insieme e al centro del dibattito c'è il futuro delle Finals. “L'incontro è andato bene – ha dichiarato all'ANSA il ministro –. Il clima è propositivo e come per gli Internazionali si troverà un accordo anche per le ATP Finals”.

Il presidente federale ricorda che “la manifestazione non è nostra, ma è di Atp. Noi naturalmente siamo interessati a farne un veicolo sempre migliore per lo sviluppo del tennis in Italia e anche l'Atp, ancora più di noi, è interessata al fatto che il valore e la conoscenza delle Finals possano svilupparsi nel miglior modo possibile”. A chi gli chiede, a livello logistico, chi potrebbe vincere la sfida fra Torino e Milano risponde con una battuta: “Non sono preparato – dice – perché, ad esempio, non ho mai visto e non so dove sia il nuovo palazzetto di Milano. Torino la considero la mia seconda casa, dopo 5 anni conosco praticamente tutto”.

Numeri alla mano, Binaghi rivendica poi il successo della manifestazione, con 230mila presenze, un impatto economico di 591 milioni e un extra gettito di 92,3 milioni, quasi 7 volte l'investimento dello Stato. Ma anche il successo del tennis che, insieme al padel, sottolinea, “è il secondo sport come numero di praticanti e appassionati e si sta avvicinando sempre di più al calcio”.

E da qui un altro aggancio al Governo che secondo il presidente Fitp “dovrebbe capire che, nello sport, quello sul tennis è il miglior investimento che potrebbe fare. Ma questo me lo direte voi, dopo che quest'anno avrete studiato l'America's Cup, le Olimpiadi o anche i Giochi del Mediterraneo, che hanno un investimento superiore a quello delle Finals”.

Un discorso, quello dei contributi, che Binaghi allarga anche al calcio. “Io – afferma – sono per un sistema che premi i risultati, quello italiano è un sistema ancora improntato, nella stragrande maggioranza, a contributi che non tengono conto dei risultati sportivi. Forse i risultati del tennis – conclude – ci aiutano a dire che potrebbe esistere, anche nello sport italiano, un modello di sviluppo diverso da quello applicato oggi, che premi efficienza e merito e non assistenzialismo”.

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